Personale

Concorso dirigenti scolastici: contenzioso in arrivo per l’assegnazione degli incarichi

Le operazioni di attribuzione degli incarichi ai vincitori del concorso per dirigenti scolastici potrebbero essere accompagnate da un contenzioso di difficile soluzione.

Attribuzione incarichi: le proteste della Flc

A porre il problema è soprattutto la Flc-Cgil che ricorda che, nel corso dell’incontro fra Miur e sindacati svoltosi il 31 luglio scorso, l’amministrazione ha proposto di condividere un criterio che tenesse conto, oltre che della posizione occupata nella graduatoria di merito, anche delle attitudini e capacità professionali desumibili dall’esperienza nella pregressa attività lavorativa.

Come abbiamo già riportato in una precedente notizia i sindacati del comparto (Cgil, Cisl, Uil e Snals) si sono dichiarati del tutto contrari a questa ipotesi.
“Come FLC CGIL – si legge in un comunicato – abbiamo espresso il nostro fermo dissenso rispetto a criteri ulteriori relativi alla posizione occupata in graduatoria, ritenendo che il punteggio della graduatoria contenga già al suo interno la valorizzazione delle esperienze professionali e che ogni ulteriore e discrezionale valutazione di titoli – peraltro indicati in modo generico e non sempre  chiaro e inequivocabile dai candidati – possa costituire un’ulteriore inutile problematicità della procedura concorsuale, oltre a rappresentare un elemento di scarsa trasparenza dell’operato dell’amministrazione”.

Ma c’è di più: “Qualora l’amministrazione intenderà adottare comunque i criteri illustrati – aggiunge il sindacato di Francesco Sinopoli – chiederemo a tutti i direttori generali degli USR di esplicitare gli elementi utilizzati per la valutazione delle attitudini e capacità professionali in tutti i casi in cui nell’attribuzione dell’incarico non abbiano tenuto conto della posizione occupata in graduatoria e metteremo i nostri uffici legali a disposizione di tutti coloro che riterranno di essere stati ingiustamente lesi”.

Secondo il Miur, la graduatoria non basta

Come abbiamo già scritto i criteri proposti dal Miur mirano anche a garantire che, per quanto possibile, i neodirigenti vengano assegnati avendo riguardo anche all’ordine di scuola di provenienza in modo da ridurre i casi di docenti di istituti tecnici assegnati a circoli didattici o insegnanti di scuola dell’infanzia nominati in licei o istituti professionali.
Ma, evidentemente, i sindacati del comparto ritengono che questo sia un problema irrilevante e che l’esperienza lavorativa precedente dei neodirigenti non abbia nessuna ricaduta sulle loro competenze professionali.

Reginaldo Palermo

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