A conclusione di un amaro quanto inqualificabile percorso di selezione per i ruoli di Dirigente nelle Istituzioni scolastiche italiane, vorrei esprimere le mie considerazioni.
Devo innanzitutto premettere che ho studiato per anni e mi sono preparata con pignoleria, con la consapevolezza dei miei 49 anni, sapendo che la cadenza con cui viene bandito il concorso a Dirigente scolastico è oramai settennale.
Della mia oggettiva preparazione ne è stata conferma il risultato della prova preselettiva, svoltasi a luglio 2018, da me superata con un punteggio elevatissimo.
Da quel momento, la mia motivazione è ancor di più aumentata, facendo sacrifici fisici, mentali e familiari indicibili, perché ho sempre creduto e sempre continuerò a credere che chi occupa posti istituzionali così importanti e delicati deve avere il giusto rispetto del ruolo, non lasciando alcun margine all’improvvisazione.
Sta di fatto che alla prova scritta sono stata bocciata. E non riesco a capire il perché. Dove ho sbagliato? Cosa non è andato per il verso giusto?
Ho letto che in occasione del Concorso docenti 2016, in Emilia Romagna, c’è stato un errore di abbinamento dei codici, come hanno amaramente scoperto i candidati il giorno dell’estrazione della prova orale. Lascio al lettore ogni tipo di commento.
Inoltre, sui forum e parlando anche con molti colleghi, vengo a sapere che molti candidati che credevano di non aver svolto una prova sufficiente o fortemente lacunosa con grande meraviglia hanno letto il proprio nome nell’elenco degli ammessi all’orale; al contrario, molti altri colleghi, come me, che erano sicuri di aver fatto una prova almeno da 70 punti su 100, non hanno avuto la fortuna (perché alla fine di questo si è trattato) di avere la possibilità di mostrare il proprio valore all’orale.
Le parole chiave, infatti, di questo concorso sono “fortuna” e “random”: le nostre prove sono state corrette in modalità random. Pensate un po’: io ingenuamente ho creduto che random significasse che l’abbinamento del mio elaborato alla commissione esaminatrice dovesse essere casuale. Invece, per random il MIUR ha inteso “a caso”, nel senso “senza nessun criterio”, “a caso” appunto. Hanno deciso che dovesse passare un certo numero di elaborati e tutti gli altri “a caso” fuori! L’unica consolazione è che casualmente il nome di qualche collega preparato, che ha preso un voto alto anche alla preselettiva, è tra gli ammessi.
Il MIUR per la fretta di volere a tutti i costi Dirigenti in servizio per settembre 2019, ha dato alle Commissioni tempi brevissimi per le correzioni. Mi viene in mente la triste storia di un famoso transatlantico (mi pare si chiamasse Titanic), che per il desiderio di arrivare a destinazione in tempi da record, in realtà si è andato a scontrare contro un iceberg, colando tristemente a picco, con la morte di migliaia di innocenti. La barca della nostra Scuola già avanza in modo traballante, tra i flutti perigliosi di una società liquida e agitata: avrebbe sempre di più bisogno di capitani preparati e coraggiosi, conoscitori del proprio mestiere e selezionati con cura e scrupolosità.
A questo punto, è chiaro che non mi fermo qui. Voglio andare in fondo.
Voglio capire se i criteri di valutazione della prova pubblicati la sera prima dello svolgimento della prova scritta siano stati rispettati.
Voglio capire perché la percentuale degli ammessi dei colleghi della Sardegna (i quali hanno avuto due mesi in più per la loro preparazione) si aggira sul 60% contro il 23% della Calabria; perché le prove scritte non si sono svolte in Sardegna dopo due giorni piuttosto che dopo due mesi? Erano a corto di tracce da sottoporre ai candidati?
Inoltre, come facevano alcuni candidati a sapere che risultavano tra gli ammessi (come si può facilmente constatare leggendo i forum anonimi, molto frequentati) prima ancora della pubblicazione dell’elenco ufficiale? Solo spacconeria o c’è dell’altro?
Voglio capire perché, per esempio, per la prova di lingua non è stato dato lo stesso documento a tutti i concorrenti, tradotto nei vari idiomi scelti, piuttosto che creare un’altra evidente disparità di trattamento tra un livello B1 del testo di francese e un C2 di quello in inglese.
Voglio capire perché non è stato creato un sistema di correzione automatico, come quello sperimentato da alcuni qualificatissimi Enti di formazione, basato sull’individuazione degli elementi imprescindibili richiesti. Con un tale sistema avrebbero risparmiato tempo e denaro, garantendo certamente una correzione uguale per tutti, restituendo il risultato in tempo reale, come avvenuto per la preselettiva.
Sono troppi i perché senza una risposta e troppi i sacrifici che ho dovuto affrontare in questi anni per accettare supinamente una bocciatura che non mi spiego.
Troppe le domande senza una adeguata e motivata risposta. Andrò avanti per sostenere le mie motivazioni e perché ancora, nonostante tutto, credo che la Scuola meriti di essere trattata con dignità.
S.R.P.
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