Anche la prova preselettiva del concorso a Dirigente scolastico, che si è svolta in tutto il territorio nazionale lo scorso 23 luglio, ha sancito un aspetto caratteristico della scuola italiana: una presenza massiccia delle donne aspiranti a ricoprire incarichi dirigenziali nella scuola.
Si profila, quindi, che nel prossimo futuro le scuole saranno la maggior parte di colore rosa e la presenza maschile sarà ridotta al lumicino. Dov’è allora la parità dei sessi, tanto sbandierata ai quattro venti, ma mai scritta a chiare lettere nei bandi concorsuali?
Anche per il concorso dei dirigenti scolastici si doveva prevedere la clausola dell’assegnazione dei posti messi a concorso con una giusta ed equa ripartizione dei candidati al 50% di genere femminile e all’altro 50% di genere maschile.
In passato la figura del preside era nella maggioranza ricoperta dagli uomini, ora, invece, nell’era della parità dei sessi (che esiste solo nell’immaginario), si assiste ad uno sbilanciamento della presenza femminile, Ma il genere maschile è, per caso, in via di estinzione?
Mario Bocola
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