I lettori ci scrivono

Concorso dirigenti scolastici e le regole saltate: alcune riflessioni

E’ ormai da mesi che la stampa di settore, e non solo, dedica infinito spazio alle sorti del Concorso a Dirigente Scolastico 2017, per chi è distante dalla vicenda, sempre più difficile farsene un’opinione, troppi gli interventi e i comunicati delle associazioni di categoria e delle maggiori sigle sindacali della Scuola che confondono i lettori.

Le teste coronate del mondo Scolastico infatti si sono mosse in coro a difesa degli idonei stretti intorno agli idonei ne hanno sostenuto anche le bizzarre richieste relative all’attribuzione di sede (i colleghi idonei infatti vorrebbero eludere il problema del depennamento che scaturirebbe dalla mancata assunzione su base nazionale – il concorso prevede la nomina nella Regione spettante per graduatoria e la permanenza sulla sede per sei anni con la finalità di garantire la stabilità di conduzione delle Istituzioni Scolastiche – qualcuno tra gli idonei chiede la permanenza in una graduatoria regionale in attesa che nei futuri anni si creino disponibilità di organico, qualcun altro chiede invece che l’interegionalità preceda le immissioni in ruolo a partire dal prossimo anno) .

Orbene, la Terza sezione del Tar Lazio, non i ricorrenti, gli Avvocati, o i giornalisti che hanno denunziato la vicenda, ma tre Giudici dello Stato italiano hanno annullato la procedura concorsuale, lo hanno fatto sulla base di prove inconfutabili connesse all’ incompatibilità di alcuni commissari nonché alla bilocazione di uno degli stessi che costituirebbe ipotesi di reato.

Il concetto di incompatibilità decretato dalla sentenza del Tar è stato banalizzato  una delle teste più coronate della Pubblica Istruzione ha commentato … “un Sindaco di un paese di 4000 anime può mai essere la causa di annullamento di un concorso? “… vorremmo poter rispondere che è stato il Miur con una Lex specialis a stabilire l’incompatibilità delle cariche politiche per i commissari, vorremmo poter rispondere che uno degli uomini politici più navigati del nostro paese è Sindaco di Nusco , un paesino con un numero inferiore di anime, e ancora vorremmo poter porre la seguente domanda: “E’ lecito che alcuni commissari abbiano svolto attività di preparazione al concorso ? “ la risposta di ogni persona sarebbe “Non e’ lecito”, la risposta del Tar Lazio è stata NON È LECITO! Nessuna testa pensante, coronata o no , potrà mai affermare il contrario … eppur si parla, si proclama, si depista anche l’opinione pubblica, ad usum Delphini la nomina con riserva diviene l’occasione per eludere il carattere nazionale del concorso , l’occasione per tradurre la provvisorietà giuridica in provvisorietà di sede.

Peccato però che un concorso comporterebbe il rispetto di una serie di regole, tutte saltate? non importa, un pasticcio di casa nostra.

Come novità degli ultimi giorni si registrano le dichiarazioni di qualche commissario che spiega come si sono svolti i lavori della sua sottocommissione.

Nel pieno rispetto di quanto afferma , anche a difesa legittima del proprio operato, vorremmo dire anche noi qualcosa sull’operato delle sottocommissioni, certo le nostre parole valgono poco, sono le parole dei ricorrenti che sanno usare il congiuntivo però, che non compiono errori grammaticali o sintattici, che non hanno mai insultato nessun, ricorrenti che hanno subito insulti e che sono alquanto seccati nel sentirsi raccontare quotidianamente la favola del Concorso del Mulino Bianco.

Si smetta di dire che siamo stati bocciati e non accettiamo la bocciatura, sarebbe chiaro al più piccolo tra i nostri alunni che non si può correggere nemmeno un compito della scuola primaria in pochi attimi, si può correggere invece , e bene, la prova di un concorso a Dirigente Scolastico.

Troppi e gravi sono i motivi di doglianza presentati alla Giustizia amministrativa, non si possono trasfondere in un articolo, sarà il Consiglio di Stato ad esprimersi nel merito il 17 ottobre prossimo, dopo aver concesso il 16 luglio scorso la sospensiva per ragioni di interesse pubblico che pur comprendiamo … ma che interesse pubblico sia , che non si provi poi a tradurlo in altro.

Nell’attesa del merito affidato non al Miur, non ai Sindacati e alle associazioni di categoria, non agli idonei o ai ricorrenti, ma al Consiglio di Stato, al giudizio autonomo della magistratura … non insultate più nè le nostre intelligenze , non insultate più le nostre persone e le abilità di scrittura … ben comprendiamo le ragioni dei colleghi che lottano perché hanno superato tre prove di questo Colosso di Rodi chiamato Concorso 2017 , mal tolleriamo invece le posizioni assunte da chi cerca di strumentalizzare la questione o quelle di chi per difendersi insulta, o ancora quelle di chi assume posizioni senza avere il ruolo del Giudice e dissemina, così operando solo astio tra le parti coinvolte.

Nella Scuola che si delinea in questa brutta vicenda sulla quale ci toccherà ancora leggere e scrivere nessuno può raccontare di aver incontrato Antigone, nemmeno Creonte.

Mariarosaria Albano

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