Sono una docente con ventennale esperienza che ha dedicato tutto l’ultimo anno e mezzo della propria vita a studiare per superare le prove del concorso per Dirigenti Scolastici. Mi sono presentata nelle date stabilite, ho affrontato e svolto le prove sottopostemi.
Le ho superate tutte e tre: preselettiva, scritto e orale.
Ho avuto tanta fortuna? Di sicuro un po’ sì, come chi ha studiato e fatto tanti esami sa, un pizzico di fortuna non guasta mai.
É stata solo fortuna? Come chi ha studiato e fatto tanti esami sa, non può mai essere solo fortuna. Ho studiato montagne di libri, fotocopie e dispense, ho pagato 3 corsi di formazione appositi e un corso di inglese per un anno.
Ho avuto appoggi, sconti, favoritismi? Ma proprio no, sfido chiunque a indagare su di me e a trovare qualche prova che io abbia superato le prove con artifizi e non solo con il mio impegno.
Da pochi giorni, grazie ai roboanti articoli su L’Espresso e La Repubblica ho appreso che potrebbero dirmi, tra circa un mese, che è stato tutto uno scherzo, cancelliamo tutto e ripartiamo dallo scritto. Un ricorso presentato al TAR del Lazio con cui circa 200 persone, attaccandosi a cavilli, pretesti e supposte irregolarità, chiedono di annullare l’intera procedura. Non nego a nessuno il legittimo diritto di difendere la propria posizione, ma in questo caso si va a ledere un altrettanto legittimo diritto di vedersi riconosciuti dei risultati raggiunti regolarmente.
Sarebbe come se a uno studente che ha superato l’esame di maturità andassero a dire: “guarda, in un’altra commissione ci sono state delle irregolarità, devi rifare il quinto anno e l’esame di maturità”. Sfiderei chiunque a chiamarla giustizia.
Immaginiamo comunque lo scenario che si prospetterebbe se a luglio il TAR disponesse l’annullamento della prova scritta per tutti (e di conseguenza anche quello della prova orale): costi pubblici sperperati, persone oneste che vedono cancellato il loro lavoro, persone che per dare l’orale hanno preso aspettative, aerei, hotel e aggiungerebbero anche danni economici a quelli morali. E che sarebbero poi pronte a ricorrere loro stesse a vie legali per difendere il loro onesto lavoro.
Nel frattempo un concorso che resterebbe sospeso e le scuole senza Dirigenti Scolastici. Con una collettività che ci rimetterebbe in termini di costi sia economici sia sociali.
Questo scenario esprimerebbe giustizia o giustizialismo sommario? Porterebbe a un guadagno in termini di bene comune? Significherebbe progresso per il nostro Paese?
Io posso solo dire di avere affrontato un concorso in cui chi ha corretto gli elaborati scritti non poteva sapere a chi ricondurre la prova, poiché l’associazione tra codici numerici e codici fiscali é avvenuta a Roma, a commissioni unite, solo al termine delle correzioni. La prova orale si é svolta associando i candidati alle commissioni in base al codice fiscale. Le domande venivano sorteggiate. Mi sembra una procedura volta a garantire la massima trasparenza, la massima correttezza e la massima serietà.
I giornalisti hanno delle responsabilità che ben sappiamo. Se si mostra una sola faccia della medaglia si informa a metà, con una conseguente destabilizzazione che di certo mette in discussione l’operato del Governo, ma con ricadute che possono danneggiare onesti cittadini e tutta la collettività.
Lucia Chiara Vitale