Con una nota emanata in data 17 luglio 2019 il MIUR ha reso noto il punteggio riconosciuto dalle Commissioni Esaminatrici ai titoli dichiarati dai candidati ed ha precisato come le attività svolte da coordinatore di classe non siano valutabili come titoli di servizio.
Anche in questa occasione in Ministero dell’Istruzione manifesta una condotta lontana dalla tutela degli interessi pubblici. Ai candidati, infatti, non è stato chiesto di caricare nella piattaforma POLIS la documentazione dei titoli dichiarati.
Invece, il MIUR cosa fa? Prima pubblica le graduatorie e poi verifica se i titoli dichiarati sono valutabili ed effettivamente posseduti.
Siamo alla follia! Aspettano le immissioni in ruolo dei neo Dirigenti Scolastici prima di procedere con i necessari controlli per la tutela di tutti i candidati? E quando verificheranno tardivamente che il candidato X ha occupato la sede del candidato Y per aver reso dichiarazioni mendaci o imprecise cosa accadrà?
Il rischio è quello di inficiare la correttezza della procedura concorsuale e di minare la trasparenza nell’agire amministrativo. Sembra proprio che il MIUR non sappia vivere senza la gestione dei ricorsi. Cose che solo in Italia possono accadere.
Conseguenze? Si scappa all’Estero per maggiore serietà e competenza.
Mario Bocola