Cresce l’attesa per gli sviluppi sull’accoglimento, da parte del Tar del Lazio, di una parte dei ricorsi presentati sul concorso 2018 per dirigenti scolastici: dopo che il Miur ha depositato l’appello all’organo giudicante superiore, con tanto di richiesta di sospensione con urgenza dell’efficacia esecutiva della sentenza e risposta positiva scontata, ora l’attenzione si sposta sulla decisione della Camera di Consiglio, la quale arriverà comunque non prima di fine mese, più probabilmente ad agosto.
La domanda più ricorrente che in tanti si pongono, anche sui social, è se effettivamente il Consiglio di Stato potrà ribaltare la decisione di annullamento della procedura presa dal Tribunale regionale del Lazio. Ma anche cosa potrebbe accadere qualora il Consiglio di Stato dovesse invece confermare la decisione della sezione terza bis del Tar.
I sindacati, nel frattempo, hanno promosso ricorsi “ad adiuvandum”, al fine di permettere la copertura dei posti vacanti da preside già con l’avvio del nuovo anno scolastico, seppure con la modalità della riserva.
Ne abbiamo parlato con Antonello Giannelli, presidente nazionale dell’Anp, l’Associazione nazionale preside e alte professionalità della scuola.
Giannelli, come giudica la sentenza del Tar del Lazio orientata a cancellare l’esito dell’ultimo concorso per dirigenti scolastici?
Ritengo che la sentenza del Tar non è accettabile, perché il motivo addotto, l’incompatibilità dei tre commissari individuati, è insufficiente alla luce della pacifica giurisprudenza del Consiglio di Stato.
Quindi, come sindacato dei presidi cosa pensate di fare?
Proprio perché siamo convinti delle nostre ragioni, abbiamo deciso di proporre, ai candidati che decadrebbero, autonomo appello al Consiglio di Stato.
Cosa prevede sugli immediati sviluppi del contenzioso?
Prima di tutto voglio chiarire che non auspico e non ho mai proposto che si proceda con la correzione degli scritti.
Però è un’ipotesi che lei stesso ha citato…
Quando interpellato, mi sono solo limitato a dichiarare che se, ripeto se, il Consiglio di Stato dovesse confermare la sentenza del Tar, quella di rivedere gli scritti sarà l’unica strada percorribile per salvare il concorso. Ma solo in quel caso.
Come pensate che si concluderà la vicenda in tribunale?
Ribadisco la mia fiducia rispetto al fatto che il Consiglio di Stato annulli la sentenza del Tar, in modo tale per poter assumere i dirigenti scolastici vincitori dal 1° settembre e andare così a risolvere pure un problema annoso: quello delle scuole senza preside. Quella delle reggenze doveva essere una soluzione tampone, invece ha assunto proporzioni sempre più preoccupanti e non più gestibili.
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