È attesa breve, tra poche ore, come già scritto, la sentenza del Tar del Lazio sull’intricata vicenda dei tanti ricorsi presentati dagli ammessi alle prove scritte del concorso per dirigenti scolastici.
Alla Tecnica della Scuola risulta che l’incertezza rimane massima. Sarebbero tre le sentenze che i giudici del tribunale amministrativo laziale potrebbero esprimere subito, per le cosiddette “vie brevi”, senza rinvio: la prima sarebbe favorevole ai ricorrenti, ma senza annullamento degli esiti della prova scritta, “salvando” così coloro che sono passati agli orali; la seconda sarebbe invece negativa ai candidati ricorrenti; la terza, infine, accoglierebbe solo una parte dei rilievi.
Queste espressioni riguarderebbero solo, tuttavia, i ricorsi collettivi, riguardanti l’abuso dell’anonimato, la composizione delle commissioni e le presenze improprie di alcuni presidenti e commissari, ed anche la prova preliminare differita in Sardegna.
Per quanto riguarda, invece, le singole cause, il Tar del Lazio sembrerebbe orientato ad esprimersi singolarmente, però rinviando il giudizio a gennaio o a febbraio 2020. Anche perché nel frattempo, probabilmente entro il prossimo autunno, il Consiglio di Stato avrà a sua volta espresso il suo parere sulla questione.
Nelle prossime ore, i lettori della Tecnica della Scuola saranno informati sull’esito della sentenza.
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