Arriverà nelle prossime ore, giovedì 4 luglio, la sospensiva del Consiglio di Stato, richiesta dal Miur, per permettere di continuare svolgere le prove orali del concorso per dirigenti scolastici travolto dalla decisione del Tar del Lazio di annullare tutto per la presenza di tre commissari incompatibili con quel ruolo.
Come preannunciato dalla Tecnica della Scuola, l’avvocatura che difende il ministero dell’Istruzione, ha immediatamente presentato la richiesta di una sospensiva d’urgenza.
Si può dare per scontato che la richiesta verrà accolta dal giudice monocratico, in attesa della decisione della Camera di Consiglio attesa per la fine di luglio, così da permettere di portare a termine tutti gli esami orali già fissati, la cui conclusione è già prevista per la prossima settimana, entro l’11 luglio.
Secondo la responsabile del Dipartimento dei dirigenti scolastici Uil Scuola, Rosa Cirillo, “la sospensiva consentirà di continuare le prove orali, di stilare e approvare la graduatoria dei vincitori di concorso. In questo modo, a settembre, cercando di ricomporre l’intricato puzzle giuridico normativo che si va delineando nei prossimi mesi, si potrà procedere con le nomine in ruolo, con riserva, in attesa della decisione del Consiglio di Stato, che potrebbe dar seguito alla sentenza del Tar e invalidare il concorso, ovvero riformare la sentenza di primo grado”.
Per il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi, “quello che stiamo vedendo è un film già visto, purtroppo. E occorre prendere le mosse dai provvedimenti adottati in precedenti circostanze. Per questo si potrebbe pensare ad un preciso dispositivo legislativo, magari permettendo ai vincitori di poter fare un corso-concorso di formazione, con esame finale, per accedere alla dirigenza. Procedura già utilizzata in passato”.
“Una volta sanato l’aspetto formale – continua Turi – vanno verificati compiti e esami di quanti non hanno superato la prova e hanno avuto ragioni di doglianza. In analogia con i vincitori, accedere al corso concorso di formazione che legittimi le posizioni di ognuno. Il punto – aggiunge Turi – è che i concorsi mostrano tutto il loro limite. Abbiamo delegato il reclutamento alla magistratura. Non è più possibile. Vanno trovati procedure e strumenti di selezione nuovi”.
Intanto, la Flc-Cgil ha deciso di dare mandato all’ufficio legale nazionale di costituirsi ad adiuvandum, per il tramite dei candidati, davanti al Consiglio di Stato, ha annunciato Roberta Fanfarillo, responsabile nazionale dei dirigenti scolastici del sindacato Confederale.
Il Codacons, invece, assisterà i candidati esclusi davanti al Consiglio di Stato: “l’annullamento del concorso è una salvezza per i tanti dirigenti scolastici ingiustamente esclusi”, ha fatto sapere l’associazione dei consumatori guidata dall’avvocato Carlo Rienzi.
Del caso si sono occupati anche diversi parlamentari. Secondo il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro abbiamo assistito ad un “operato pasticcione del governo”.
“Non sarebbe stato meglio conservare il corso-concorso predisposto dal Pd, anziché bandire un concorso che ora lascia nell’ansia migliaia di docenti?”, è la domanda di Camilla Sgambato, responsabile Scuola Pd.
Secondo la collega del Pd Simona Malpezzi, “nei mesi scorsi, avevamo sollecitato il Miur a trovare delle contromisure nell’eventualità che alcuni dei ricorsi fossero accolti, ma il ministro non ha voluto ascoltare”.
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