A Viale Trastevere si continua a lavorare sul nuovo concorso per dirigenti scolastici, il cui bando verrà pubblicato comunque non prima di giugno 2016.
Uno dei punti su cui si sta focalizzando la commissione che cura la revisione del regolamento – per giungere alla realizzazione del decreto ministeriale da cui deriverà il bando di concorso – riguarda i requisiti di accesso. Che per legge continueranno a prevedere senz’altro il possesso del diploma di laurea. Con la Legge di Stabilità, inoltre, è stato confermato il vincolo dei 5 anni di servizio svolto come insegnante o educatore. Ed anche questo è un punto fermo.
Su come determinare, però, il quinquennio ci sono delle novità. È vero che la norma preveda che i 5 anni vadano conteggiati a partire da quando il docente è stato immesso in ruolo. È altrettanto vero, però, che in passato diversi aspiranti ds hanno presentato ricorso, sostenendo che per raggiungere il tetto minimo possano essere utili pure i periodi di precariato. E i giudici gli hanno dato ragione. A loro favore ci sono pure alcune sentenze in giudicato.
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Gli esperti del ministero dell’Istruzione sanno bene che continuare a far finta di nulla potrebbe quindi determinare quanto già accaduto in occasione dell’ultimo bando di concorso, quello del 2011. Quando i ricorrenti ebbero ragione.
Ora, siccome la nuova linea è quella di prevenire i ricorsi, i dirigenti ministeriali stanno cercando di trovare lo spiraglio per consentire l’ammissione al concorso anche a coloro che hanno raggiuto l’assunzione a tempo indeterminato da meno di 5 anni. Per raggiungere la soglia minima, faranno quindi di tutto per far valere anche i periodi d’insegnamento pre-ruolo: l’unico vincolo dovrebbe essere quello che siano stati svolti con il titolo di studio previsto dalla normativa. Presto, comunque, ne sapremo di più.
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