I lettori ci scrivono

Concorso dirigenti scolastici: per una volta proviamo a guardare i dati

Mi presento: sono una docente che, come molti colleghi e colleghe, ha superato il concorso per diventare Dirigente Scolastico, un lungo percorso sviluppatosi in tre prove – preselettiva, scritta, orale – da luglio 2018 ad oggi.

In questi giorni ho letto i diversi articoli scritti sia dai potenziali “vincitori” del concorso, sia da chi, non avendo superato tutte le prove, ha fatto ricorso. Condivido quanto è stato scritto in merito all’impegno (anche economico) di chi ha portato fino al termine l’iter concorsuale, affrontando l’ultima prova in città spesso lontane dalla propria di residenza e dimostrando di essere all’altezza di superare con un punteggio buono (superiore a 70/100) tutte e tre le prove.

In attesa della graduatoria vorrei fare una riflessione su una delle affermazioni più presenti negli articoli (e nelle chat) relative al concorso, cioè che la valutazione delle prove, in particolare quelle scritte, non ha rispecchiato il reale valore dei candidati, in quanto è stato bocciato chi aveva ottime conoscenze e viceversa. Nel leggere questi articoli mi sono resa conto di come nessuno abbia preso in considerazione i dati che abbiamo a disposizione.

Sulla base delle due liste ufficiali pubblicate dal MIUR, l’elenco dei concorrenti che hanno superato la prova preselettiva con il relativo voto e l’elenco degli ammessi all’orale, ho calcolato la percentuale di quanti hanno superato la prova scritta (e sono stati dunque ammessi all’orale) in relazione alla fascia di voto ottenuto alla preselettiva.

I risultati sono illustrati in questo grafico:

I concorrenti che alla preselettiva avevano ottenuto il voto massimo 100/100 hanno superato la prova scritta per circa il 70%. Questa percentuale scende gradualmente al calare del voto della preselettiva fino ad arrivare a circa il 30% circa per i candidati che avevano ottenuto la votazione minima di 71,7/100. Non si vede in questi dati nulla che giustifichi l’affermazione che le commissioni che hanno valutato le prove scritte siano state ingiuste.

In generale, è infatti evidente una correlazione fra l’esito della preselettiva e il superamento della prova scritta. Sicuramente c’è stato chi ha fatto un buono scritto dopo una preselettiva così così, in fondo le due prove erano molto diverse e a distanza di diversi mesi, tra i quali era compreso un periodo estivo in cui si è potuto recuperare nello studio. Purtroppo, c’è stato anche chi non ha fatto un buono scritto dopo un brillante risultato nella preselettiva ma questo capita anche nella scuola, nel lavoro, nello sport. Ma se ragioniamo in generale i risultati di questo concorso sono coerenti con quanto ci aspetteremmo.

Tutti noi, soprattutto i docenti, sappiamo che il voto che la stessa persona ottiene in prove diverse può non essere uguale, ma chi ha una preparazione seria e dettagliata riesce quasi sempre a superare tutte le prove.

Tutti noi, soprattutto i docenti, sappiamo che una piccola variabilità nei giudizi espressi da due commissioni diverse è inevitabile ma proprio per questa consapevolezza, forse noi docenti, più di tutti, dovremmo imparare ad accettare il giudizio di chi ci esamina, esattamente come chiediamo quotidianamente ai nostri studenti.

Viviana Guidetti

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