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Concorso dirigenti scolastici: possibile annullamento della prova scritta

Gli errori procedurali commessi in alcuni passaggi fondamentali del concorso per il reclutamento dei dirigenti scolastici non sono irrilevanti, tutt’altro, e potrebbero avere conseguenze di non poco conto.
Nella giornata odierna il TAR Lazio ha preso in esame uno dei ricorsi presentati e finalizzato ad ottenere l’ammissione con riserva alla prova orale.
Secondo le prime notizie i giudici che stanno affrontando il caso sarebbero orientati ad emettere quanto prima una sentenza di merito in modo da consentire eventualmente al Ministero la ripetizione della prova scritta per tutti.
I motivi di tale decisione sarebbero legati soprattutto a due questioni: i ricorsi presentati dimostrerebbero in modo abbastanza inequivocabile che in diverse fasi della procedura non è stato pienamente garantito l’anonimato né sarebbe stato rispettato il principio fondamentale, contenuto nello stesso bando di concorso, della unicità della prova scritta a livello nazionale; come è noto, infatti, in Sardegna la prova scritta si è svolta due mesi dopo rispetto alle altre regioni d’Italia a causa della chiusura delle scuole dell’isola per motivi meteorologici proprio in concomitanza con la data prevista.
A pesare sulla valutazione dei giudici amministrativi avrebbe pesato, e non poco, anche l’inchiesta pubblicata il 3 giugno dal settimanale l’Espresso, inchiesta basata su un esposto firmato da 271 candidati reso noto dalla nostra testata metà aprile.
A questo punto, però, il TAR dovrà emettere una vera e propria sentenza di merito e pertanto i ricorsi già presentati dovranno essere notificati in tempi brevi anche ai controinteressati e cioè ai candidati che hanno regolarmente superato la prova scritta che potrebbero infatti essere danneggiati da un eventuale annullamento della procedura concorsuale.
I giudici avrebbero già fissato al 2 luglio la data dell’udienza per la decisione in questione.
Nelle prossime ore, però, dovrebbe essere emanata un’ordinanza in tal senso.
Se le ragioni dei ricorrenti dovessero essere considerate valide la prova scritta verrebbe annullata e dovrebbe essere ripetuta, probabilmente per tutti e quindi anche per chi l’aveva già superata.

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Reginaldo Palermo

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