
Sospese le prove orali del concorso dirigenti scolastici in Campania: questo quanto annunciato da una nota dell’Usr Campania di oggi, 9 aprile, a seguito della dichiarazione di impossibilità sopravvenuta all’espletamento
dell’incarico di componente della Commissione esaminatrice, fatta pervenire da un Commissario con la qualifica di Dirigente Tecnico.
Sarà creato un nuovo calendario
I candidati interessati saranno informati della programmazione del nuovo calendario delle prove orali con Avviso pubblicato sul sito istituzionale dell’Usr nonché con convocazione consultabile dal Portale Unico del reclutamento. Le prove orali si sarebbero dovute svolgere il prossimo 14 aprile.
Tutto ciò avviene dopo alcuni problemi legati all’espletamento del concorso, emersi nelle ultime settimane. Qualche giorno fa ben cinquanta aspiranti presidi si sono rivolti a due legali presentando un doppio ricorso amministrativo ma anche esposti penali alla Procura.
Come riporta Il Corriere della Sera, 16 candidati al concorso hanno presentato una denuncia nei confronti della Commissione di correzione per falso in atto pubblico. A seguito della bufera scatenatasi intorno ai ricorsi per il concorso, una esaminatrice, che però non sarebbe quella collegata ai casi più eclatanti, avrebbe rassegnato le dimissioni dall’incarico.
Le varie anomalie
A raccontare cosa sarebbe successo è una delle aspiranti dirigenti che ha deciso presentare il ricorso: “Nell’elenco dei 65 candidati ammessi alla fase orale appare il nome di una docente, con incarico di dirigente tecnico, che per anni ha effettuato formazione per neo dirigenti scolastici presso l’Usr Campania. Contemporaneamente, nella commissione esaminatrice del concorso figura colei che ha l’incarico di coordinatrice dei dirigenti tecnici campani. In sostanza, potremmo dire che la candidata al concorso, è stata esaminata e quindi valutata dalla sua collega d’ufficio con cui, per anni, ha organizzato corsi di formazione per dirigenti a livello regionale e con cui ha una stretta e assidua attività professionale nell’ambito di commissioni di valutazione del Pnrr”.
Ma non solo, ci sarebbe un ulteriore caso anomalo sul quale è stata chiesta la verifica. “La stessa candidata al concorso, secondo un documento ufficiale del 10 maggio 2017, avrebbe valutato un altro membro della commissione concorsuale. In quella occasione si trattava di nuclei esterni di valutazione costituiti 8 anni fa sempre in ambito scolastico. Quindi durante questa prova orale, ad aprile, la candidata sarà valutata da un membro di commissione concorsuale che lei stessa ha esaminato anni fa”.
Si tratterebbe però della punta di un iceberg che è stata ripresa anche dal deputato Francesco Emilio Borrelli che ha presentato un’interrogazione parlamentare a risposta scritta al Ministro Valditara. Nel testo si legge che “negli ultimi anni, i bandi per la dirigenza scolastica sono stati segnati da problemi che ne hanno minato la credibilità; a rendere ancora più torbida la situazione, c’è un’indiscrezione che sta facendo il giro dei social: pare che le tracce della prova scritta siano state inviate dal Cineca agli uffici scolastici regionali ben 48 ore prima del loro svolgimento; se queste voci trovassero conferma, ci si troverebbe di fronte a una gestione della selezione quantomeno discutibile, che mette in dubbio la trasparenza dell’intero concorso”. Lo stesso Borrelli chiede notizie certe sulla presenza della candidata che risulta essere una formatrice dei neoassunti dirigenti scolastici in Campania, Sicilia, Puglia, Sardegna e Marche e dirigente tecnico presso l’Usr Campania.
Il caso di una candidata con 104
Al centro della bufera c’è anche altro: il Garante dei diritti delle persone con disabilità della Regione Campania ha già inviato una nota all’Ufficio scolastico regionale su un caso di discriminazione nell’ambito delle procedure di svolgimento della prova scritta al concorso.
“Nella nostra stessa aula eravamo in 16 – racconta la docente che ha partecipato al concorso – a una candidata portatrice di legge 104 si è spento il computer mentre stava scrivendo. La legge prevede che l’esame possa essere svolto in una prova suppletiva e invece la commissione ha preteso che la candidata lo svolgesse a seguire. Tutti gli altri candidati sono stati costretti a restare in aula perché la legge sostiene che l’esame è finito quando tutti hanno concluso. E’ stato una sorta di sequestro, con la collega costretta a scrivere la sua prova mentre i presenti chiacchieravano e qualcuno mugugnava frasi poco felici al suo indirizzo”. Su questa vicenda, nelle prossime ore dovrebbe essere presentata un‘interrogazione da parte della deputazione parlamentare campana del Movimento Cinque Stelle.