Lo scorso 2 luglio, il Tar Lazio ha emesso la sentenza che ha stravolto il concorso dirigenti scolastici: la procedura concorsuale deve essere annullata per le numerose irregolarità sullo svolgimento delle prove scritte.
Il ricorso accolto, come ormai è noto, riguarda l’incompatibilità di cariche di 3 commissari:
- Due hanno formato alcuni candidati per superare le prove;
- Uno ricopriva una carica politica e, come stabilito dal regolamento ministeriale, non poteva diventare commissario.
Il Miur ha risposto prontamente con un appello al Consiglio di Stato per non compromettere la procedura in corso.
Come segnala Italia Oggi, se il Consiglio di Stato dovesse sposare la tesi del Tar Lazio, il concorso dovrebbe rifarsi nuovamente e i docenti vincitori vedrebbero sfumare il loro diritto di diventare dirigenti scolastici.
Per superare gli effetti del vizio di legittimità individuato dai giudici amministrativi, comincia a farsi strada l’ipotesi di una sanatoria ex post per via legislativa: se il Consiglio di Stato dovesse dare la sospensiva della sentenza del Tar (ipotesi credibile, al momento), il Miur potrebbe procedere con l’immissione in ruolo dei vincitori del concorso.
Dopo la sentenza di merito che potrebbe giungere molto dopo dopo, il legislatore potrebbe sanare la questione istituendo un concorso con prove semplificate riservato ai vincitori immessi in ruolo in violazione delle legge. Una soluzione già adottata in passato.
TUTTO SUL CONCORSO DIRIGENTI SCOLASTICI
Ecco gli approfondimenti sul tema:
Concorso dirigenti: sindacati pronti ad intervenire al CdS a fianco del Miur
Si parla anche di dimissioni del Ministro
Perchè tre commissari erano incompatibili
La posizione dell’Ancodis: è una sconfitta del sistema scolastico
Lo Snals vuole chiarimenti
Il Miur si rivolgerà al Consiglio di Stato
Arriva la protesta dai social: è una vergogna