Concorsi

Concorso dirigenti scolastici, ultime notizie: in 285 minuti si diventa presidi

Dopo due anni dall’emanazione del regolamento il concorso per i dirigenti scolastici si avvicina alla tappa di partenza.

Si diventa dirigenti in 285 minuti, sommando i 75 minuti per la prova prelesettiva con 50 quesiti a scelta multipla, primo scoglio non facile da superare, essendo amplissimo il campo tematico indicato nel programma.

Per coloro che superano la prova preselettiva in 180 minuti svolgeranno la prova scritta che prevede le risposte a cinque quesiti a risposta aperta, che dovranno essere formulate in maniera precisa, pertinente ed essenziale nel contenuto e nell’uso del corretto linguaggio tecnico.

Ai cinque quesiti relativi al vasto programma del concorso, si aggiungono altri due quesiti in lingua inglese e per superare la prova, occorre totalizzare almeno 70 punti su 100 e quindi essere ammessi alla prova orale che prevede un colloquio di  50 minuti

Il candidato, futuro dirigente, approfondirà svilupperà gli ambiti disciplinari della prova scritta.

La commissione ha il compito di accertare la preparazione professionale del candidato e verificare la capacità di risolvere un caso riguardante la funzione del dirigente scolastico. Nel colloquio si effettuerà, inoltre, a verifica della conoscenza e capacità di utilizzo degli strumenti informatici, delle TIC e della conoscenza della lingua inglese al livello B2, attraverso la lettura e la traduzione di un testo scelto dalla commissione esaminatrice e una conversazione in lingua inglese.

I posti messi a concorso sono 587 e la domanda di partecipazione è limitata ad una sola regione. Come si evidenza nella tabella sintetica, sono previsti: 155 posti in Lombardia, 71 in Veneto, 65 in Piemonte,54 in Toscana, 50 nel Lazio, 34 in Campania, 32 in Puglia, Sicilia 26 e ancor meno posti nelle restanti regioni.

La scuola italiana si prepara ad una nuova tappa di cammino, con rinnovate energie e specializzazioni tecnologiche e linguistiche adeguate alla società odierna che necessita di una scuola di qualità capace di istruire, formare, educare e sviluppare nuove competenze.

Giuseppe Adernò

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