“Con questa sentenza vi stupirò!”
E’ stato il monito del Presidente del Tar Lazio alla vigilia della sentenza che ha annullato la procedura concorsuale DS a partire dalle prove scritte. E così è stato.
Se leggiamo le reazioni, alcune delle quali anche scomposte, che si stanno susseguendo in questi giorni ed in queste ore, possiamo dire che il magistrato ha colto nel segno!
Anche se gli “addetti ai lavori” stigmatizzano che tutto è andato bene, perché l’unico punto su cui verte l’annullamento verrà meno dinanzi il CdS, in sede cautelare prima e di merito poi.
Invece, i fatti stanno precipitando, a partire dai sindacati. Già, i sindacati, quelli che tutelano gli interessi dei lavoratori. Di tutti, però, non solo di una parte sola!
Leggere che saranno in audizione il 10 luglio “accanto” al Miur che ha tutto l’interesse a convalidare la procedura, pena le dimissioni del Ministro e dello staff dirigenziale al Miur, l’aspetto per così dire nuovo, che più stupisce in questa triste faccenda è proprio il ruolo dei sindacati.
Cosa diranno ai giudici del CdS? Che il DM del 3 agosto 2017 voluto dal Ministero a garanzia del buon andamento e dell’imparzialità della PA è carta straccia? E che fine hanno fatto “le condizioni personali ostative all’incarico di presidente e componente della Commissione e delle sottocommissioni del concorso” di cui all’articolo 16 del DM di cui sopra, che impedivano a chi ricopriva un incarico politico o avesse svolto corsi di preparazione, di far parte delle commissioni e sottocommissioni?
L’ANP si è affrettata a dichiarare che nulla cambierà e che il 1° settembre i nuovi DS saranno immessi in ruolo. Anche il Ministro Bussetti lo ha dichiarato oggi: “immissione in ruolo con riserva”.
Allora, quel regolamento del MIUR nel 2017 a garanzia della correttezza del loro operato, voluto a seguito delle nefandezze del concorso DS del 2011, che valore ha, se non quello di smentire se stesso?
L’aspetto nuovo attiene ai sindacati, come ho detto sopra. Pirandello aveva ragione nel descriverci come soggetti che indossano “maschere” a seconda delle circostanze.
Da questa triste vicenda appare un dato inconfutabile: delle scuole senza Dirigenti non importa nulla a nessuno! Ciò che interessa tutti è che non si scardini il sistema di selezione a DS: il proliferare di corsi e corsetti a pagamento, posti in essere da tutti i soggetti che si stanno precipitando al capezzale dei vincitori.
Il timore di dover risarcire i danni per omesso controllo da parte del Miur o di non aumentare il numero delle tessere sindacali, fanno urlare “al ladro!” prima ancora che i giudici possano “smascherare” fino in fondo chi di dovere e metterlo a tacere per sempre.
In questo senso la sentenza “vi stupirà!”, perché ha avuto il merito di togliere il coperchio da un pentolone che già era in ebollizione da troppi e troppi anni e di renderlo noto anche ai non addetti ai lavori.
Ma questa volta non sarà come nel 2011. Un invito potrebbe essere quello di lasciarsi guidare dal buon senso, ammettendo tutti agli orali, anche quelli che sono in fila dal 2011, salvaguardando i vincitori ultimi che sono attoniti da questo squallore, quanto quelli non idonei.
Solo così, forse, si potrebbero abbassare i toni e pensare seriamente ad un ricambio del personale negli uffici del Miur,affinchè i prossimi concorsi vengano svolti con serietà e competenza.
Dina Serino
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