Non conosco i candidati al Concorso per Dirigenti scolastici della Commissione 30 della Sardegna, ma ho avuto un sussulto leggendo un articolo di Repubblica, scritto dal Presidente di Commissione, in cui si descrivevano criticamente questi insegnanti.
Il Presidente della Commissione, professor Arcangeli, li ha definiti come : “sprovveduti, impreparati, produttori di castronerie, capaci di linguaggio surreale, privi di correttezza logica formale, troppo numerosi” (come se partecipare ad un concorso pubblico fosse una colpa ).
Le contraddizioni appaiono subito evidenti, quando le lamentele del Presidente vertono sui candidati che si sono presentati all’orale, che ovviamente ha contribuito lui a selezionare. Già sembra di entrare in un film di Totò, che direbbe: “Emerito Presidente della Commissione 30, mi scusi ma se sono stati selezionati i migliori candidati allo scritto, perché ora fa riferimento al ‘raglio dei somari’ ?”
Non c’è forse stata quella procedura selettiva perfetta allo scritto, da cui da mesi andate sbandierando come un trofeo?
Non sarà per caso successo che qualche preparatissimo candidato, non essendo veloce sulla tastiera di un computer (spesso difettoso) nel poco tempo a disposizione, si sia perso nel vortice del concorso, mentre gli venivano pinzati i codici delle leggi? Non sarà accaduto, che nel contempo qualcuno nell’aula vicina copiasse beatamente, oltre ad avere la possibilità di utilizzare il codice delle leggi, senza disagi?
Cosa sarà accaduto Presidente della ormai discussa Sottocommisione 30? Lei ci sta dicendo che avete preso delle belle “cantonate”.
Ormai è noto che il TAR ha annullato il Concorso per Dirigenti scolastici e si è in attesa della pronuncia del Consiglio di Stato, ma il Presidente sembra ignaro delle problematiche che hanno caratterizzato l’iter concorsuale.
Altre questioni curiose solleva il Presidente di Commissione, lamentandosi del fatto che i candatati non sapessero risolvere una radice quadrata o una percentuale. Se i quadri di riferimento per il Concorso dirigenziale, prevedono ben altro che la risoluzione di radici quadrate e percentuali, sorge spontanea una domanda: “La commissione non dovrebbe attenersi ai quadri di riferimento, che prevedono la conoscenza approfondita della normativa scolastica e le competenze nella risoluzione di casi attinenti alle problematiche scolastiche?”.
Forse il candidato dopo aver studiato numerevoli testi di legge, sarà entrato in uno stato di sconforto, sentendosi chiedere domande non attinenti al concorso?
Se è vero che il candidato deve avere una cultura generale, è pur vero che la Commissione dovrebbe procedere secondo le indicazioni del Miur, non proponendo domande, per certi versi fin troppo semplici, ma non inerenti al Concorso. Infatti, nella vita reale non siamo in un film di Totò e neppure di Fantozzi.
Tuttavia io ho trovato ancora più interessante il finale dell’articolo dell’egregio Presidente di Commissione, il quale ha commentato le prove della deputata M5S Lucia Azzolina, che è vincitrice del concorso, specifiando che “ha studiato quel tanto che le è bastato” ma prendendo 0 in informatica. Affermazioni importanti, come quella che altri vincitori del Concorso dirigenziale, avrebbero preso il punteggio 0 in informatica. Nuovamente si ritorna alle atmosfere dei film comici e verrebbe da chiedersi : “ Può un Dirigente scolastico, nel 2019, avere una competenza pari a 0 in informatica?”
Proprio 0, Professore? Come faremo con tremanti Presidi, quando s’avvicineranno ad un computer? Le competenze chiave europee per l’apprendimento permanente contemplano le competenze digitali ed è previso da 2015 il Piano nazionale scuola digitale, ma evidentemente l’insigne Presidente, non ritiene che tutto ciò sia particolarmente rilevante.
Ringrazio tuttavia il Professore Arcangeli, per averci fatto comprendere quanto la scuola venga sminuita. I candidati bocciati ad un Concorso dirigenziale, non dovrebbero essere umiliati, soprattutto pubblicamente.
Chi fa parte di una Commissione, deve mantere una posizione di composta comprensione dei sacrifici altrui, spiegando i motivi che hanno condotto un docente a non superare un Concorso direttivo, senza tuttavia danneggiare l’immagine di tutta la classe docente. Credo che la scuola debba avere ben chiaro questo percorso di rispetto reciproco.
Se ci sono “ragli di somari”, spettabile Presidente, qualcuno li ha reclutati , facendoli entrare nella scuola e dunque le sue affermazioni sono una critica molto aspra nei confronti dell’intero sistema scolastico.
Siamo nella società liquida definita da Zygmunt Bauman, ma non possiamo togliere agli studenti la possibilità di avere dei punti di riferimento nella scuola, come non possiamo togliere ai docenti la loro dignità.
Manola Aramini
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