Gli atti del concorso a preside sono stati sequestrati dall’ autorità giudiziaria. Lo ha affermato l’ Ufficio scolastico regionale per la Calabria in risposta alle istanze di accesso inoltrate da un gruppo di aspiranti presidi che chiedevano di vedere i compiti dei candidati bocciati alle prove scritte.
L’ ultima selezione per il reclutamento di dirigenti scolastici, in Calabria, continua ad essere contestatissima. In seguito alle denunce di alcuni docenti risultati “non idonei”, le forze dell’ Ordine hanno avviato delle indagini, acquisendo in atti notizie, informazioni e fatti rilevanti. Inizialmente, ad innescare la polemica fu una serie di inquietanti illogicità emerse da elaborati e verbali.La polemica si è poi inasprita dopo la notizia di certi segni sospetti rinvenuti in due brutte copie di vincitori di concorso. Stranezze che, a detta degli inidonei, hanno l’ aria di essere vistosi segni di riconoscimento. Perciò, mesi fa, un gruppo di partecipanti al concorso richiese gli elaborati, in bella e brutta copia, di altri neopresidi. Ma, in prima battuta, tutte le richieste di accesso furono categoricamente rigettate dal responsabile del procedimento amministrativo.
Sicché, alcuni dei docenti che si videro negare gli atti presentarono ricorso alla Presidenza del Consiglio dei ministri. L’ Ufficio romano rispose dando ragione ai ricorrenti e invitando l’ Amministrazione a riesaminare le istanze.
“L’ interesse all’ accesso sussiste – chiariva il dipartimento per il coordinamento amministrativo- in ragione della partecipazione alla procedura concorsuale. L’ accesso deve (comunque) essere garantito quando la conoscenza dei documenti richiesti sia necessaria per curare o per difendere interessi giuridici. Non spetta all’Amministrazione in sede di accesso agli atti – precisava ancora il documento- sindacare l’ ammissibilità o la praticabilità di rimedi giurisdizionali avverso gli atti, i provvedimenti e i comportamenti connessi alla richiesta di ostensione”.
A seguito dell’ accoglimento del ricorso, gli inidonei poterono, così, visionare i compiti di numerosi vincitori di concorso.
Di recente, nuove richieste di accesso sono pervenute all’ Usr Calabria da parte di un gruppo di candidati che chiedevano, stavolta, di visionare gli elaborati, in brutta e bella copia, di colleghi bocciati alle prove scritte. Ma le istanze non hanno trovato accoglimento in quanto: “l’ Ufficio – si legge nel riscontro dell’ Usr- non è più in possesso della documentazione richiesta, a seguito di sequestro degli atti relativi al concorso di cui trattasi da parte dell’ Autorità giudiziaria”.
Un nuovo mistero si profila, dunque, all’ orizzonte. “Per quale motivo – si chiedono gli istanti – sono stati sequestrati i compiti dei bocciati agli scritti, dal momento che le irregolarità denunciate riguardavano i vincitori?”
Gli inidonei, sempre più agguerriti, si dicono intenzionati ad andare in fondo alla faccenda, “in particolare- affermano – per verificare, con l’ aiuto dei legali, la legittimità di questo nuovo diniego”
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