Concorso dirigenti, si avvicinano le date delle prove in Sicilia
Pochi giorni ancora ed anche in Sicilia i candidati al concorso per dirigenti scolastici in corso di espletamento, ed in fase avanzata, in tutt’Italia, potranno sedersi sui banchi e svolgere, dopo la lunga e forzata attesa, le due prove scritte, consistente nella “stesura di un saggio” e nella “predisposizione di un progetto” secondo quanto stabilisce l’art. 11 del relativo bando allegato al Decreto del Direttore Generale del Personale del Scuola del Miur, pubblicato nella G. U. n. 94 del 26.11.2004.
Saranno complessivamente 1.418 gli insegnati siciliani – comprensivi di coloro le cui domande sono state accolte in prima istanza e di quanti sono stati ammessi con riserva avendo inoltrato ricorso presso i vari Tribunali Amministrativi Regionali – ripartiti in 1.068 relativamente al primo settore formativo e 350 per il secondo.
Si conclude così, dopo mesi di attesa e di incertezze, la seconda delle fasi in cui si articola il macchinoso iter concorsuale, più simile ad una corsa ad ostacoli che ad un momento di selezione per il reclutamento di dirigenti dell’amministrazione statale per il reclutamento di dirigenti.
La sospensione dell’iter concorsuale, come è fin troppo noto, ha generato in tanti candidati incertezze e – perché negarlo? – anche stati di ansia che avranno sicuramente riflessi sulla indispensabile loro serenità e che potrà condizionare negativamente la qualità della prestazione richiesta dalla difficoltà delle due prove.
Su tutto grava, infine, l’incertezza della composizione della commissione esaminatrice che provvederà alle operazioni di scelta delle tracce e alla valutazione delle stesse prove.
Composizione, occorre precisare per evitare equivoci, legittimamente costituita e conforme alla normativa vigente, così come dettato dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 30 maggio 2001, n. 341, concernente il regolamento relativo ai criteri per la composizione delle commissioni esaminatrici del corso concorso selettivo di reclutamento di formazione dei dirigenti scolastici, ma di fatto inadeguata per un concorso nel campo della scuola.
Occorre, infatti segnalare che dei tre membri della commissione giudicatrice, uno solo paradossalmente proviene dal mondo della scuola essendone gli altri due lontanissimi per esperienze professionali ed perché esperti in ambiti che nulla hanno a che vedere con quelli contestuali al mondo della dirigenza scolastica.
Questa, nonostante il gran parlare che si è fatto a tutti i livelli in questi ultimi decenni, si caratterizza per una sua specificità. Al di là del quadro normativo generale nel cui contesto deve essere inquadrata, nella realtà si configura come una dirigenza atipica. Dirigere un istituto scolastico, in definitiva, è funzione che non può essere equiparata a nessun altra dirigenza.
Sta in questo il paradosso della normativa: a valutare se un insegnante ha i requisiti per assumere le funzioni di dirigente di un istituto scolastico vengono nominati soggetti che non conoscono la scuola.