Il testo definitivo della stessa non lascia dubbi al proposito: “Per garantire un processo di continuità didattica nell’ambito dello stesso ciclo di istruzione, a decorrere dall’anno scolastico 2011–2012la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado sono aggregate in istituti comprensivi, con la conseguente soppressione delle istituzioni scolastiche autonome costituite separatamente da direzioni didattiche e scuole secondarie di I grado; gli istituti compresivi per acquisire l’autonomia devono essere costituiti con almeno 1.000 alunni, ridotti a 500 per le istituzioni site nelle piccole isole, nei comuni montani, nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche. Alle istituzioni scolastiche autonome costituite con un numero di alunni inferiore a 500 unità, ridotto fino a 300 per le istituzioni site nelle piccole isole, nei comuni montani, nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche, non possono essere assegnati dirigenti scolastici con incarico a tempo indeterminato. Le stesse sono conferite in reggenza a dirigenti scolastici con incarico su altre istituzioni scolastiche autonome.”
In sostanza 3.000 presidenze si perderanno, mentre il concorso verrà bandito per circa 2.300 posti.
Nasce, subdolo, un pensiero maligno: sic stantibus rebus , il nuovo concorso sarà a posti zero? Finirà come per i vecchi concorsi a cattedra, quando si concorreva per posti inesistenti e poi ci si metteva in graduatoria in attesa della provvidenza divina? Nei prossimi mesi avremo risposte più chiare. Non resta che augurare buono studio a tutti i fortunati, pardon sfortunati aspiranti.