Home I lettori ci scrivono Concorso dirigenti: “siamo stanchi di essere chiamati raccomandati o imbroglioni”

Concorso dirigenti: “siamo stanchi di essere chiamati raccomandati o imbroglioni”

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Scrivo a nome delle migliaia di dirigenti scolastici vincitori dell’ ultimo concorso bandito nel 2017, stanchi di sentirsi dare dei raccomandati, o peggio degli imbroglioni, dai candidati ricorrenti che non hanno superato la prova scritta.

Vogliamo segnalare in particolare quelli che sono i punti fermi in questa vicenda:

  • Le sentenze definitive, anche recentissime, del Consiglio di Stato che, come ha scritto l’ ottimo Giuliani, non ha accolto nemmeno una delle doglianze dei ricorrenti e tanto meno la presunta violazione dell’ anonimato che avrebbe favorito un esercito di ben 3400 candidati che hanno superato gli scritti.
  • Le famose sei Procure, più volte evocate dai ricorrenti di TEP, non hanno mai preso alcun provvedimento a ben oltre due anni di distanza, segno che tutte queste evidenze di reato proprio non c’ erano.
  • L’ unico ricorrente che attende un’ udienza in tribunale aveva invece superato lo scritto ed è stato respinto all’ orale da una commissione che, a suo dire, durante l’ interrogazione non era integra in quanto un commissario si era allontanato. È possibile in questo caso che, qualora ciò fosse accertato, il candidato possa ripetere la prova orale. Ma è evidente che il caso non ha alcun nesso col resto delle doglianze
  • L’ aumento dei posti fu approvato quando il ministro era Bussetti, che difese e caldeggiò l’ aumento, basta leggere le sue dichiarazioni del gennaio 2019.

In ultimo ci si chiede quanto ancora si dovranno sopportare queste continue insinuazioni, assolutamente non provate e invece date in pasto ai giornali come se lo fossero, che ledono la reputazione e la credibilità dei quasi 3000 dirigenti scolastici assunti con questo concorso. Tutto ciò perché i ricorrenti vorrebbero avere un percorso agevolato, non si comprende sulla base di quali presupposti giuridici, anche a spese delle migliaia di candidati che invece non hanno presentato ricorso e vorrebbero partecipare al prossimo concorso ad armi pari.

Se chi fa da gran cassa al comitato TEP continuerà a scrivere bugie e inesattezze ci troveremo costretti nostro malgrado ad una maxi querela, forti del fatto che la parola definitiva spetta soltanto al Consiglio di Stato e che questo si è già abbondantemente pronunciato a nostro favore.

Francesca Ducci