Riceviamo e pubblichiamo la testimonianza di quanto avvenuto nel Lazio per quanto riguarda il concorso docenti 2016, classe di concorso B023.
I docenti che ci scrivono, Vincenzo Salvatore Violetti, Armando Nocerino, Antonio Nocerino, Katia Prece e Alessandra Megale, hanno vinto il concorso del 2016 ma non riescono ad essere immessi in ruolo perché sono bloccati dagli esuberi. Nello specifico, i docenti precari riferiscono che nel 2016 sarebbe stato bandito il concorso per la B023 per 12 posti, ma in quel momento, la stessa classe di concorso presentava ben 23 esuberi, che ancora quest’anno non sono stati smaltiti, lasciando in un limbo i docenti che vorrebbero trovare una soluzione.
I docenti che ci scrivono, Vincenzo Salvatore Violetti, Armando Nocerino, Antonio Nocerino, Katia Prece e Alessandra Megale, hanno vinto il concorso del 2016 ma non riescono ad essere immessi in ruolo perché sono bloccati dagli esuberi. Nello specifico, i docenti precari riferiscono che nel 2016 sarebbe stato bandito il concorso per la B023 per 12 posti, ma in quel momento, la stessa classe di concorso presentava ben 23 esuberi, che ancora quest’anno non sono stati smaltiti, lasciando in un limbo i docenti che vorrebbero trovare una soluzione.
Di seguito il racconto della loro vicenda:
Spett. Redazione,
questo scritto ha lo scopo di portare a conoscenza del Governo, e in particolare nelle persone del Capo del Governo e dei Ministri Bussetti e Di Maio, oltre che delle dirigenze di ogni sigla sindacale perché possano rendersi conto di quanto poco pensino ai precari in fase di contrattazione, la situazione aberrante che si è venuta a creare in relazione alla classe di concorso B023 per quanto concerne le immissioni in ruolo nella regione Lazio.
Noi docenti Violetti Vincenzo Salvatore, Nocerino Armando, Nocerino Antonio, Prece Katia e Megale Alessandra, vincevamo secondo l’ordine su riportato il concorso a cattedre bandito nel 2016 per 12 posti nella regione Lazio per la cdc B023. Vogliamo subito evidenziare che la scelta di concorrere nella regione sopra citata era dovuta al fatto che il Lazio fosse la regione che metteva a bando il maggior numero di posti (12) rispetto all’esiguo quantitativo proposto da Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Puglia e Toscana.
Per il terzo anno consecutivo siamo, purtroppo, costretti a costatare che, mentre tutte le altre regioni hanno assunto i vincitori di concorso, gli idonei e assorbiranno persino i vincitori del concorso 2018, nel Lazio non si è provveduto a immettere in ruolo nemmeno un docente; ma il motivo del nostro rincrescimento deriva da un altro episodio increscioso: dopo aver chiesto spiegazione per questo immobilismo sulla cdc b023 all’USR Lazio, ci è stato risposto che in relazione a una disposizione (disposizione non specificata, sottolineano non specificata – può una risposta da parte di un ente importante come un USR non includere la specifica della norma che risponderebbe all’oggetto del quesito?), non è possibile procedere alle immissioni in ruolo in una classe di concorso che presenta ancora esuberi su base regionale.
Teniamo a precisare che la situazione laziale per la B023 per l’anno scolastico 2018/19 presenta 9 esuberi ripartiti tra le province di Roma e Viterbo, e 2 posti disponibili, uno a Latina e uno a Rieti, entrambi non dati in contingente per l’immissione in ruolo.
Ora la frustrazione principale di noi aspiranti al ruolo per questa classe di concorso sta nella totale ambiguità della ratio legis in questione; spieghiamo meglio:
1) in primo luogo come è possibile mettere a bando 12 posti su una classe di concorso che all’atto della pubblicazione concursuale presentava ben 23 esuberi in seno alla regione, sapendo che non si sarebbe potuto procedere alle immissioni in ruolo dalla graduatoria di merito che ne sarebbe derivata fintantoché non fossero stati assorbiti tutti e 23 gli esuberi?
2) altra enorme incongruenza risiede nel fatto che gli esuberi possono essere assorbiti solo su base provinciale, non regionale; questo significa se c’è un esubero sulla provincia di Viterbo e un posto disponibile a Rieti, non si può procedere all’immissione in ruolo sul posto reatino. Questa è per l’appunto la situazione paradossale che si sta venendo a creare con una disposizione assurda che vieta di procedere all’immissione in ruolo da graduatoria di merito 2016 perché la cdc in questione è in esubero. Infatti, al contempo, qualora i docenti in esubero per motivi più che legittimi decidano di non chiedere utilizzazione o trasferimento su altra provincia della stessa regione, questi paralizzano di fatto tutto il sistema delle immissioni. Che ratio legis è questa? Qualcuno è in grado di spiegarcene la logica? A questo punto sarebbe giusto dare la possibilità ai docenti in graduatoria di merito di poter immettersi in ruolo laddove i docenti in esubero non vogliano spostare la loro provincia di assegnazione. Facciamo un esempio chiarificatore: immaginiamo che in una provincia vi siano 2 esuberi e l’indirizzo della cdc per cui troviamo questi esuberi sia in declino, producendo di anno in anno sempre meno iscritti, mentre nelle altre province della regione lo stesso indirizzo continui a crescere. La situazione inaccettabile che si verrà a creare è che cresceranno i posti disponibili sulle altre province, ma non si potrà immettere in ruolo nessuno perché quei 2 esuberi bloccheranno, ingolfandolo, tutto il sistema. Un paradosso in termini, quello che stiamo vivendo noi.
3) qualcuno definirebbe normale la logica secondo cui regioni che non presentavano esuberi hanno bandito dai 4 ai 7 posti mentre il Lazio con 23 esuberi ne bandiva addirittura 12? Chi è il responsabile di questa farsa? Si può conoscere il suo nome? In base a quale calcolo astrale ha ricavato il numero di cattedre da pubblicare sul bando?
4) le proroghe concesse alla validità del concorso hanno una ricaduta positiva sugli idonei i quali possono continuare a sperare di vedersi alla firma di un contratto a tempo indeterminato di docenza, ma per noi vincitori di concorso bloccati dalla situazione appena descritta ogni singola proroga di validità è un procrastinare il momento in cui la regione che ha bandito il concorso dovrà immetterci obbligatoriamente.
Da vincitori di concorso reclamiamo un diritto sacrosanto e non possiamo accettare che operazioni che hanno un enorme peso sulla vita di lavoratori precari, persone, genitori, siano eseguite con tanta approssimazione, leggerezza e pressapochezza.
Pretendiamo risposte immediate e concrete e proponiamo anche due soluzioni quasi indolori (rispetto a quello che stiamo subendo) al nostro caso:
a) permettete a noi vincitori di concorso selettivo 2016 non ancora immessi in ruolo dopo tutto questo tempo, di poterci svincolare da questo assurda tenaglia regionale; su base volontaria, in ordine di graduatoria potreste darci la possibilità di migrare in altre province extraregionali;
b) eliminate immediatamente questa disposizione a cui si riferisce l’USR Lazio di cui non ci sono stati resi noti gli estremi e pertanto da ritenersi alla data attuale fantomatica, e procedete all’immissione in ruolo sui posti disponibili.