Potrebbe essere questione di ore o al massimo di giorni la pubblicazione del bando di concorso docenti 2018 riservato agli abilitati. Infatti, già dalla serata di oggi, 2 gennaio, il decreto Miur firmato dal ministro Fedeli potrebbe arrivare in Gazzetta Ufficiale.
Fra le informazioni che si conoscono in merito, una prima criticità che viene subito a galla, riguarda il fatto che tali concorsi saranno banditi senza un contingente posti stabilito a priori.
Ad esempio, tale concorso, che è destinato a tutti i docenti in possesso dell’abilitazione, vedrà fra i partecipanti aspiranti docenti con abilitazione TFA o PAS, che sono rimasti fuori dalle GaE, liste di docenti dalle quali il Ministero pesca ogni anno il 50% di tutto il contingente da immettere in ruolo. Per il sostegno, invece, i docenti dovranno avere il titolo di specializzazione richiesto.
Ne consegue, che questa procedura concorsuale vedrà sicuramente dei vincitori, ma il paradosso è che lo saranno tutti: infatti, non esiste un punteggio minimo per entrare nelle graduatorie regionali e questo significherà che non ci saranno bocciati.
Quello della mancanza dei posti in palio potrebbe diventare un serio problema. Perché? Se andiamo al centro-sud, ad esempio, con le GaE ancora piene in moltissime regioni e le graduatorie di merito del 2016 che non riescono ad esaurire facilmente, si intuisce come difficilmente i vincitori di questa procedura concorsuale riusciranno ad entrare in ruolo in breve tempo. Anzi, non è da escludere che per alcune classi di concorso e in alcune regioni d’Italia i tempi potrebbero allungarsi anche fino a 10 anni. Potrebbero.
In molti, infatti, auspicavano una gestione dei nuovi concorsi migliore rispetto al passato, fondata su un’attenta analisi dei contingenti e non sull’indizione di un concorso “sanatoria”, che potrebbe solo appesantire la lista dei vincitori di concorso in attesa di essere assunti.
Tuttavia, bisogna aspettare la pubblicazione del bando per conoscere i dettagli del nuovo concorso per abilitati 2018.
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