Nei prossimi giorni è prevista la pubblicazione del bando di concorso docenti 2018 riservato agli abilitati. Entro marzo, toccherà al concorso per non abilitati. Un requisito fondamentale che accomuna i prossimi concorsi, in realtà di tutta la pubblica amministrazione, è quello relativo al possesso delle conoscenze di lingua inglese.
Stando alle informazioni che ha veicolato il Miur in questi mesi, non solo è fra i requisiti possedere la conoscenza della lingua inglese, ma la prova orale stessa verterà, oltre che sulle conoscenze di natura metodologico-didattica inerenti la classe di concorso, sulla verifica delle competenze in lingua inglese. Infatti, come riportato sul decreto ministeriale, la prova orale si svolge su tutte le discipline della classe di concorso e per la verifica delle competenze in lingua straniera e informatiche.
In merito alla lingua inglese, c’è anche il decreto Madia, che ha introdotto l’obbligatorietà della lingua inglese fra i requisiti di partecipazione ai concorsi pubblici.
Sul Testo Unico del Pubblico Impiego (D.Lgs. 65/2017) viene specificato, che “previsione dell’accertamento della conoscenza della lingua inglese e di altre lingue, quale requisito di partecipazione al concorso o titolo di merito valutabile dalle commissioni giudicatrici, secondo modalità definite dal bando anche in relazione ai posti da coprire”.
Va detto subito, però che il livello di conoscenza della lingua inglese sarà realmente stabilito dal bando specifico, per cui, nel caso del concorso docenti 2018, quando sarà pubblicato il bando, si scoprirà il requisito d’accesso per la lingua inglese.
Quindi, gli aspiranti sono avvisati: se vogliono partecipare è meglio, chi non lo avesse, studiare o ripassare la lingua inglese.
Il ministero ha pubblicato, una tabella riassuntiva, in cui sono indicate chiaramente le modalità di
1) Il corretto conseguimento dei 24 crediti e il raggiungimento degli obiettivi formativi previsti dal DM 616/2017 (con indicati insegnamenti, altre attività formative, SSD, voti e CFU/CFA) deve essere certificato da una istituzione universitaria o AFAM. La certificazione è necessaria a i fini della partecipazione al Concorso docenti.
2) I CFU/CFA già conseguiti nel corso degli studi universitari o AFAM, in forma curriculare o aggiuntiva (corso di laurea triennale, specialistica, magistrale, master universitari o AFAM di primo e di secondo livello, dottorati di ricerca, scuole di specializzazione, corsi singoli), possono essere riconosciuti come validi dalle istituzioni universitarie o AFAM che rilasciano la certificazione di cui alla nota 1.
3) Si devono possedere almeno 6 CFU/CFA in almeno tre dei quattro ambiti disciplinari previsti dal DM 616/2017.
4) Per accedere al Concorso docenti è necessario il possesso sia dei 24 crediti formativi sia dei titoli di accesso alle Classi di Concorso previsti dai DM 259/2017, DPR 19/2016, DM 22/2005, DM 39/1998.
5) I CFU/CFA utilizzati per l’accesso alle Classi di Concorso possono essere utilizzati anche per il raggiungimento dei 24 crediti formativi (salvo quanto previsto dalle note 1 e 2) e viceversa.
Il decreto specifica che chi ancora non si è laureato, potrà integrare i crediti formativi mancanti a titolo gratuito, mentre, chi è già laureato e deve integrare gli esami potrà farlo pagando al massimo 500 euro, che saranno ridotti in proporzione al reddito e al numero di crediti da conseguire.
Inoltre, i crediti potranno essere acquisiti esclusivamente presso enti interni al sistema universitario o dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica. Si potranno acquisire per modalità telematica un massimo di 12 crediti.
Potranno essere riconosciuti anche i crediti conseguiti nell’ambito di Master, Dottorati di ricerca, Scuole di specializzazione.
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