Gli aspiranti partecipanti al concorso docenti 2018 dovranno conoscere la lingua inglese e, se lo confermerà il bando, il livello di conoscenza richiesto sarà il B2, come abbiamo scritto in precedenza. Tuttavia, se per alcuni non sarà un problema, per tanti candidati questo potrebbe rappresentare un ostacolo.
Infatti, se alcuni aspiranti docenti non avranno problemi durante la prova orale a dimostrare le loro capacità di lingua inglese, altri candidati avranno sicuramente notevoli difficoltà, specie se il livello B2 sarà quello effettivamente richiesto.
Per ovviare a ciò, i candidati dovranno correre ai ripari, o meglio, dovranno correre a studiare inglese e ottenere la certificazione tramite istituti riconosciuti.
Soprattutto, questo potrebbe gravare sulle spese, dato che il costo per ottenere una certificazione di lingua inglese di livello B2 potrebbe arrivare fino a 500 euro, come riferiscono alcuni candidati. A questo, bisogna aggiungere anche il fatto che non è nemmeno detto che i candidati riusciranno ad ottenere per tempo le certificazioni, specie i docenti abilitati che dovranno sostenere il concorso ad inizio gennaio, subito dopo il bando, come abbiamo visto.
Non bisogna dimenticare che, per quanto riguarda il concorso per non abilitati, gli aspiranti dovranno acquisire i 24 CFU nelle discipline antropo – psoco – pedagogiche, e metodologie e tecnologie didattiche, che in base ai crediti di partenza posseduti da ogni candidato, potranno arrivare a spendere fino a 500 euro per ottenere i crediti necessari, come previsto dal decreto ministeriale 616/2017.
Quindi, 24 CFU e certificazione in lingua inglese B2, sommati potrebbero comunque rappresentare un investimento non indifferente per gli aspiranti insegnanti.
Dal canto suo, il Ministero vuole mettere in pratica i dettami del decreto Madia per i concorsi pubblici. Infatti, sul Testo Unico del Pubblico Impiego (D.Lgs. 65/2017) viene specificato, che “previsione dell’accertamento della conoscenza della lingua inglese e di altre lingue, quale requisito di partecipazione al concorso o titolo di merito valutabile dalle commissioni giudicatrici, secondo modalità definite dal bando anche in relazione ai posti da coprire”.
Per quanto riguarda la scuola, dobbiamo sottolineare che, il reale livello di inglese richiesto ai canditati sarà specificato sul bando di concorso, ma molto probabilmente si intenderà procedere su questa linea anche perché, è già in atto da anni la “rivoluzione CLIL”, anche se stenta a decollare. Motivo per cui, si vorrà proseguire su questa direzione, proprio selezionando dei potenziali docenti con competenze linguistiche adeguate alla metodologia CLIL.
In realtà, come abbiamo scritto in precedenza, il Tar Lazio ha giudicato illegittimo il requisito della conoscenza della lingua inglese al livello B2 per il concorso INPS: “nel decreto che dispone in via cautelare l’ammissione al concorso della ricorrente, si ordina all’Ente di Previdenza di rettificare il bando in esame, cancellando la clausola escludente che prevede la possibilità di partecipare al concorso – e, dunque, presentare la domanda … – solo ai soggetti in possesso della “certificazione” nonché di modificare la pagina web che predispone l’accesso solo a coloro che possiedono i requisiti indicati dal bando, di modo da consentire la partecipazione, non solo alla parte ricorrente, ma anche indirettamente a tutti i potenziali interessati”.
La domanda che si pongono in molti è: sarà così anche per i concorsi docenti?
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