Sta per risolversi la questione dei 387 docenti vincitori delle prove suppletive dei concorsi banditi nel 2020 e che, a seguito di una recente sentenza del Consiglio di Stato (la n. 766 del 2024) rischiano di subire la revoca del loro inserimento nelle graduatorie di merito.
La vicenda inizia quando ad un certo numero di candidati era stata preclusa la partecipazione alle prove scritte perché privi di green pass.
In prima battuta i docenti vinsero un ricorso che si basava sul fatto che la mancata presenza alle prove era dovuta ad una situazione del tutto eccezionale e che l’impedimento oggettivo alla partecipazione non li potesse penalizzare gli interessati.
Il Ministero, quindi, in esecuzione delle sentenze, predispose apposite sessioni suppletive delle prove scritte e orali e si procedette all’inserimento nelle graduatorie di merito.
Adesso “con la sentenza n. 766/24 – segnala il Ministero – si è formato l’orientamento del Consiglio di Stato opposto, secondo cui la situazione di emergenza epidemiologica da Covid-19, unitamente alle conseguenti misure adottate a tutela della pubblica incolumità, non risultano sufficienti a superare i principi di contemporaneità e contestualità delle prove concorsuali”.
Considerata la complessità degli interessi coinvolti, primo fra tutti quello di garantire la continuità didattica per gli studenti, l’amministrazione non procederà a risolvere unilateralmente i rapporti di lavoro di tali docenti nel corso del corrente anno scolastico.
Ma questo comporterebbe una conseguenza di non poco conto perché revocare i contratti in corso d’anno vorrebbe dire anche creare un danno agli studenti.
“Abbiamo deciso di garantire la continuità didattica tenendo conto dell’interesse degli studenti” dichiarato il ministro Valditara.
Ma c’è di più: “Il Ministero – aggiunge Valditara – ha inoltre già attivato le opportune iniziative normative per consentire il superamento delle criticità dovute al mutato orientamento giurisprudenziale che renderebbe inutilmente superate le prove suppletive da parte di questi docenti”.
Nel concreto, insomma, potrebbe intervenire quando prima un provvedimento di legge per confermare il superamento del concorso da parte dei 387 docenti in questione che di fatto cancellerebbe le decisioni della Magistratura amministrativa.