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Concorso docenti 2024: chi potrà partecipare, i tempi e le problematiche

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Il secondo concorso previsto dal piano straordinario del PNRR, il cui termine è fissato per il 31 dicembre del 2024, dovrebbe essere bandito sia per posti comuni sia per posti di sostegno tra la fine di ottobre e i primi giorni del mese di novembre.

La diretta della Tecnica risponde live

Nel corso della diretta della Tecnica risponde live di mercoledì 11 settembre l’esperto di normativa scolastica, prof. Lucio Ficara ha fatto il punto della situazione relativamente al prossimo concorso PNRR, su chi potrà partecipare, sui tempi, le modalità e tanto altro:

“Potranno partecipare a questo concorso a cattedra PNRR coloro che hanno già partecipato al primo e dunque coloro che hanno come requisiti l’abilitazione all’insegnamento, (avendo l’abilitazione hanno il titolo per accedere direttamente per la via maestra al concorso), coloro che pur non essendo abilitati all’insegnamento per la classe di concorso per cui vogliono partecipare però hanno la laurea con i crediti necessari per l’accesso alla classe di concorso più i 24 cfu acquisiti entro il 31 ottobre 2022″.

“Poi potranno partecipare coloro che per esempio sono laureati con una laurea idonea all’accesso alle GPS all’accesso ai concorsi ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 19 del 2016 e sue successive modifiche e dunque con tutti i crediti necessari e hanno almeno 3 anni di servizio, sono i cosiddetti triennalisti, acquisiti nelle scuole statali nell’ultimo quinquennio e almeno uno di questi 3 anni di servizio deve essere stato svolto nella classe di concorso per cui si chiede l’accesso”.

“Si aggiunge una nuova tipologia di docenti che possono partecipare a questo secondo round di concorso a cattedra PNRR che non ha potuto partecipare al primo, cioè coloro che hanno la laurea, non hanno i 3 anni, non hanno i 24 cfu presi entro il 31 ottobre, ma iscrivendosi a un percorso abilitante del Dpcm del 4 agosto 2023 hanno acquisito i primi 30 cfu dei 60 necessari per avere l’abilitazione”.

“Questo è il punto nevralgico del problema del prossimo bando – spiega Ficara – questi percorsi universitari abilitanti di 60 cfu per coloro che non avevano cfu, dunque iniziano il percorso da zero, non sono iniziati, non sono in fase di svolgimento e questo rallenta la macchina di attuazione del bando, quindi prevedo o che Il ministero intervenga e definisca l’accesso solo con l’iscrizione al percorso abilitante o che si accelerino i percorsi abilitanti per considerare l’attivazione del bando nei tempi del 2024, mancano 3 mesi e mezzo alla conclusione dell’anno e il bando dovrebbe prevedere l’accesso di questa nuova categoria”.

“Ma se questa nuova categoria non ha ancora iniziato a svolgere i il percorso di 60 cfu e dunque si trova a non poter avere completato mezzo percorso, i 30 cfu all’atto della chiusura del bando, un problema si pone, quindi ritengo che questo bando lo vedremo maturare nel tardo autunno se non addirittura agli albori dell’inverno (tra il mese di novembre se non addirittura verso le festività natalizie). Se le cose procederanno con una certa inerzia si rischia di arrivare proprio a un bando tardivo, se invece il Ministero dovesse accelerare, dovesse prendere provvedimenti con indicazioni nette, chiare, è del tutto evidente che potrà essere bandito anche in autunno, tra ottobre e novembre, ecco non prima di questa fase perché siamo già quasi alla metà del mese di settembre e ancora non stiamo operando In quel verso. Attendiamo, sarà un bando che ricalcherà tecnicamente il bando precedente”.