Anche per il concorso “a cattedre” è scattata l’ora X: tra poche ore, infatti, scadrà il termine di presentazione delle domande.
Al momento, non si ha la precisa consistenza di quanto si siano iscritti alla “corsa” che in meno di sei mesi dovrebbe portare, almeno nelle intenzioni del Miur, all’individuazione di 63.712 nuovi docenti. Gli ultimi dati ufficiali forniti dal ministero sono quelli di venerdì scorso, quando le domande inoltrare erano state quasi 90mila. A cui se ne dovevano aggiungere più di altre 50mila che risultavano in corso di “lavorazione”, quindi predisposte per l’invio.
Il 29 marzo, a tutti costoro, che ancora debbono inoltrare la domanda, comunque modificabile sino alle 14.00 del 30 marzo (l’ultimo inoltro cancella i precedenti), il ministero dell’Istruzione ha inviato via e-mail il seguente messaggio: “Gentile utente, abbiamo verificato che la Sua domanda di partecipazione al concorso ordinario D.D.G. 105 DEL 23 FEBBRAIO 2016 risulta inserita, ma non ancora inoltrata. Le ricordiamo che il termine ultimo per l’inoltro e’ fissato alle ore 14.00 di domani, 30 marzo. Qualora nel frattempo abbia gia’ provveduto all’inoltro, La invitiamo ad ignorare questa e-mail. Cordiali Saluti”.
Si tratta di un messaggio che potrebbe rivelarsi provvidenziale, visto che in non pochi casi è capitato che in passato dei docenti (anche per altre procedure telematiche) abbiano inviato la propria candidatura senza però mai inoltrarla in modo definitivo.
Quel che non è chiaro, al momento, è invece quanti saranno gli iscritti al concorso. Perché se è vero che nell’ultima settimana si è viaggiato alla media di quasi 10mila nuove iscrizioni al giorno, la quota finale dei candidati al “concorsone” del 2016 si dovrebbe attestare sicuramente sopra le 150mila unità.
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A cui bisognerà aggiungere qualche decina di migliaia di domande, sotto forma di ricorsi, presentate dagli esclusi. È notizia di queste ultime ore, infatti, che il Tar del Lazio (sezione Terza bis) ha accolto l’istanza cautelare monocratica relativa al ricorso contro il Miur presentata da uno studio legale a favore di un docente laureato ma non abilitato all’insegnamento.
Nella decisione, che permetterà all’aspirante docente di svolgere le prove con la modalità della “riserva”, il giudice dal Tar dà attuazione della clausola di salvaguardia di cui al DM n. 460/1998 e del principio di favor partecipationis.
La stessa trafila, ovvero l’accettazione del ricorso d’urgenza con la decisione definitiva dei giudici che arriverà solo al termine concorso, potrebbe a questo punto essere adottata per tutti gli altri ricorrenti (tra cui figurano pure docenti di ruolo interessati a cambiare classe di concorso), dietro i quali operano anche alcuni sindacati. E i ricorsi presentati sarebbero un numero considerevole: sembrerebbe almeno 25mila.
Tra l’altro, il precedente del 2012 parla a loro favore, visto che il Consiglio di Stato ha decretato plausibile il ricorso presentato dai laureati dopo il 2002, che in base al bando firmato dall’ex ministro Francesco Profumo non avrebbero potuto partecipare.
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D.M. 92 (Riconoscimento titoli di specializzazione in Italiano Lingua 2)
D.M. 93 (Ambiti disciplinari)
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Allegato A D.M. 95 (Programmi di esame)
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