Alle 14 è scaduto il termine per partecipare al concorso docenti lanciato da Ministero dell’Istruzione per l’assunzione di oltre 63mila docenti. Il concorso si svolge base regionale e prevede tre bandi: uno per i docenti della scuola dell’infanzia e della primaria; uno per gli insegnanti della scuola secondaria di primo e secondo grado e un terzo per “il sostegno”. In totale i posti in ballo sono 63.712 che saranno coperti nel triennio 2016-2018. Come era ampiamente previsto vi sono stati dei disservizi e malfunzionamenti nel sistema a causa dell’eccessivo numero di accessi registrati. E non è escluso (ma non sono arrivate conferme a riguardo) di una possibile proroga per l’inoltro delle domande.
Il 12 aprile, sulla Gazzetta Ufficiale, saranno rese pubbliche le date delle prove scritte. Si parla di maggio, ma si tratta solo di indiscrezioni.
Intanto il T.A.R. Lazio – come si legge in una nota – “accoglie il ricorso degli Avvocati Michele Bonetti e Santi Delia ed ordina al MIUR di far partecipare alla prova anche quei docenti che il bando di concorso e la cosiddetta Legge de “La Buona Scuola” avevano escluso. Si tratta dei primi accoglimenti su categorie distinte di docenti esclusi dalla partecipazione”.
L’obiettivo di Viale Trastevere era evidentemente volto a ridurre la platea dei partecipanti impedendo anche la mera presentazione della domanda a tutti i docenti non in possesso dell’abilitazione seppur spesso assunti quali supplenti dalle Graduatorie di Istituto e quindi già da tempo nel mondo della scuola o ancora escludendo chi già ha un posto a tempo indeterminato. Per costoro, in particolare, il MIUR ha deciso che avendo già un posto in scuola statale non v’è spazio per una nuova assunzione e, quindi, per un loro miglioramento professionale. Tali fini, secondo i legali, avrebbero dovuto essere espressamente previsti dal legislatore e da esso perseguiti con i diversi strumenti già in passato ampiamente utilizzati allo scopo (immissioni in ruolo ex lege, concorsi riservati, riserve nei conconcorsi pubblici), ciò che nella specie non è avvenuto assistendosi ad una vera e propria segregazione nei confronti di tali soggetti.
Per altri soggetti, in possesso del diploma magistrale ad indirizzo sperimentale linguistico, nonostante le nostre vittorie sul riconoscimento del valore abilitante del titolo a partire dal 2013, il MIUR ha continuato a disconoscerne il valore nonostante le sconfitte subite durante il precedente “concorsone”.
Il T.A.R. ha quindi consentito con provvedimenti di urgenza di presentare la domanda di partecipazione alle prove e di presentarsi agli esami stessi.
Il Collegio deciderà i primi giudizi pilota già in data 7 aprile quando però sarà preclusa la possibilità per chi non ha inviato la domanda di partecipazione in formato cartaceo di provvedervi.
Saranno oltre 20.000 i ricorrenti che hanno tentato la strada del T.A.R. per ottenere di poter partecipare, ad armi pari, ad un concorso che, secondo l’art. 1 del Regolamento sull’accesso al pubblico impiego deve avvenire“per concorso pubblico aperto a tutti”.
Critico anche Fabio Rampelli (Fratelli d’Italia/An): “Siamo contro questo concorso perché, diversamente dagli indirizzi del Parlamento, non premia il merito e il servizio svolto negli anni dagli insegnanti, rischiando di mettere in mezzo alla strada centomila persone cui lo Stato italiano dovrebbe dire grazie per aver tenute aperte le scuole in questi anni. Il governo intervenga – conclude Rampelli – annulli questo concorso perché chiaramente taroccato, come si evince dall’attribuzione dei punteggi nelle tabelle emerse dal ministero”.
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La valutazione delle prove sarà disciplinata dal D.M. n. 95/2016 e le Commissioni disporranno di 100 punti da ripartire nel modo seguente: 40 per le prove scritte, grafiche e pratiche, 40 per la prova orale e 20 per i titoli.
Per quanto riguarda le prove scritte, ricordiamo che esse saranno “computer based” e i concorsisti dovranno affrontare 8 quesiti: 6 domande saranno a risposta aperta e di carattere metodologico mentre 2 saranno in lingua straniera e a risposta chiusa.
Nel caso in cui i candidati svolgano una sola prova scritta o scritto-grafica, la commissione attribuirà alla prova un punteggio di massimo 40 punti. A ciascuna delle 6 domande a risposta aperta sarà attribuito un punteggio compreso tra 0 e 5,50 mentre a ciascuno dei due quesiti in lingua sarà dato un punteggio compreso tra 0 e 3,50. Per le classi di concorso di lingua straniera che svolgeranno la prova interamente in lingua, la commissione attribuirà a ciascuna delle 8 domande a risposta aperta un punteggio compreso tra 0 e 5.
Per superare la prova il punteggio minimo che il concorsista dovrà ottenere sarà di 28 punti.
Per quanto riguarda, infine, la prova orale sarà valutata la padronanza delle discipline e la capacità di progettazione didattica, oltre che la capacità di comprensione e conversazione nella lingua straniera scelta dal candidato. Anche in questo caso per superare la prova sarà necessario raggiungere un punteggio minimo di 28 punti.
La complessità delle prove e la necessità di una padronanza delle discipline e contenuti dimostra l’urgenza per l’aspirante concorsista di acquisire un piano di azione e studio.
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TUTTA LA NORMATIVA
BANDO SCUOLA DELL’INFANZIA E PRIMARIA
BANDO SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO
D.M. 92 (Riconoscimento titoli di specializzazione in Italiano Lingua 2)
D.M. 93 (Ambiti disciplinari)
D.M. 94 (Valutazione dei titoli)
D.M. 95 (Svolgimento prove di esame)
Allegato A D.M. 95 (Programmi di esame)
Tabella di corrispondenza tra vecchie e nuove classi di concorso
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