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Concorso docenti, altro che bocciature fisiologiche: andranno persi 20mila posti su 63mila

Un posto su tre messo a concorso docenti non verrà mai assegnato. Il motivo è semplice: il numero di vincitori è inferiore a quello dei posti messi a bando.

Per il momento si tratta di una proiezione, ma le premesse perché si tramuti in un dato di fatto ci sono tutte. A fornire il dato aggiornato è Tuttoscuola, che sta riportando, giorno per giorno, i risultati provenienti dalle 1.484 commissioni sparse per l’Italia.

Ad oggi, a soli 11 giorni dal termine dal termine fissato per l’utilizzo delle graduatorie di idonei per le loro immissioni in ruolo, sono state approvate complessivamente 288 graduatorie di merito, il 19,4% delle graduatorie previste, cioè meno di un quinto del totale. Ebbene, il tasso di bocciature continua ad essere elevato, decisamente più alto che in passato (non si può certo parlare di tasso “fisiologico”, come è stato detto nei giorni scorsi da alcuni rappresentanti del Miur): basta dire che dei 4.564 posti da assegnare alle 288 graduatorie approvate, ben 1.490 posti (il 32,6%) non si potranno affidare, proprio perché i candidati bocciati, benché già tutti già abilitati, sono in numero maggiore.

Per quanto riguarda, i ritardi delle operazioni (prove scritte e orali, valutazioni e graduatoria finale), la situazione peggiore al momento – scrive la rivista – è al Centro, dove sono state completate solo il 6.4% delle graduatorie (20 su 313 previste). Più avanti – ma sempre in notevole ritardo rispetto al termine del 15 settembre – le Isole, dove sono pronte il 27,7% delle graduatorie. “Sono ormai trascorsi 194 dei 215 giorni disponibili, vale a dire – continua Tuttoscuola – il 93% del tempo a disposizione di una complessa macchina organizzativa che ha impegnato oltre 5 mila commissari d’esame per la correzione di 1 milione e 402 mila quesiti (di cui quasi la metà ancora da correggere) sottoposti a 175 mila candidati, centinaia di persone per la vigilanza delle prove, mettendo a dura prova la tenuta organizzativa degli Uffici scolastici”.

Tuttavia ad “oggi la macchina concorsuale ha prodotto solo il 19% delle graduatorie previste. In alcuni casi, come per le graduatorie per la scuola primaria in Emilia Romagna, le commissioni si sono riunite solo la scorsa settimana per concordare i criteri di correzione degli scritti”.

Insomma, le notizie che arrivano dagli Usr, salvo colpi di scena dell’ultimo momento, non sembrano affatto buone: a settembre, entro il 15, nella prima delle tre tornate di immissioni in ruolo sui 63.712 posti previsti, verrà assunta una manciata, poche migliaia, di docenti ritenuti idonei; inoltre, già si sono persi per strada quasi 1.500 posti e se le cose continueranno così, eventualità probabile visto il già alto numero di bocciati agli scritti nella maggior parte dei casi, diventeranno circa 20mila.

C’è già chi si chiede, infine, a chi andranno quei posti. La risposta è semplice: ai supplenti. Oppure, laddove vi siano ancora docenti della stessa classe di concorso in lista di attesa nelle GaE (sicuramente nella scuola dell’infanzia, che infatti reclamano più posti), potranno essere utilizzati per le assunzioni (maggiorate) dalle Graduatorie ad esaurimento.

 

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Alessandro Giuliani

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