Concorsi

Concorso docenti, Bussetti vuole cambiare il FIT. E i 24 CFU?

Il Ministro Bussetti ha fatto intendere che il percorso di reclutamento della scuola secondaria dovrà cambiare all’insegna della semplificazione.

Infatti, l’idea di Bussetti è quella di “svecchiare la classe dei docenti. Più giovani in cattedra con regole chiare. Chi vince il concorso deve essere certo di insegnare”.

L’idea del Ministro è quella di aprire i concorsi a tutti, e abbandonare le procedure riservate: “Quello che mi interessa – ha detto Bussetti – è semplificare la procedura con concorsi di norma ogni due anni”.

“Ci sono 500 posti disponibili, prosegue il numero uno del Miur, i primi 500 avranno la loro cattedra e poi un altro concorso.”

E per chi ha TFA e 24 CFU già acquisiti? Per il Ministro saranno valutati come titoli aggiuntivi. Almeno, questo è quello che ha fatto intendere nel corso della trasmissione Repubblica.it.

I 24 CFU come titoli aggiuntivi?

Proprio soffermandoci su quest’ultima parte, i 24 CFU, requisito per partecipare al concorso non abilitati “congelato” al momento, potrebbero quindi fare punteggio in una ipotetica revisione del reclutamento. Titoli aggiuntivi e non quindi requisito.
Certamente non possiamo prendere la “chiacchierata” del Ministro come un vero e proprio decreto. Infatti, fra quanto emerso e quello che sarà ancora c’è molta distanza.

Eppure, se questo dovesse essere confermato, coloro i quali nell’ultimo anno abbiano conseguito i 24 CFU si vedrebbero beffati, soprattutto coloro i quali che, per colpa di lentezza in merito all’attivazione dei percorsi universitari publici, hanno deciso di rivolgersi ad enti privati e acquistare i 24 CFU a prezzi tutt’altro che modici.
E’ vero che presso le Università statali al massimo si poteva spendere 500 euro, ma in molti casi gli interessati non potevano aspettare le lungaggini di alcuni atenei, dato che il concorso per non abilitati era in previsione entro fine 2018.

Adesso bisogna solo attendere se e come verrà revisionato il sistema di reclutamento della scuola secondaria, se effettivamente il percorso FIT sarà abolito e come verranno realmente valutati i 24 CFU.

Il FIT e i 24 CFU: come stanno le cose per il momento

Al momento la situazione è la seguente: il Decreto Ministeriale 616 fornisce indicazioni in merito ai 24 CFU da possedere per partecipare al percorso FIT.

Tali crediti universitari e/o accademici riguardano i settori antropo-psico-pedagogici e le metodologie didattiche, previsti dal Decreto legislativo 59/17 per la partecipazione ai futuri concorsi per la scuola secondaria.

Chi deve acquisire i 24 CFU

– Laureandi e laureati che possiedono i requisiti per accedere alle diverse classi di concorso della scuola secondaria e che vogliono intraprendere la professione di docente partecipando al percorso FIT, anche per quanto riguarda il sostegno.

– Non sono tenuti ad acquisire il crediti i docenti abilitati, gli ITP (fino al 2024/2025) e chi è in possesso di 3 anni di servizio alla data di pubblicazione dei bandi di concorso (il primo è previsto a fine 2018).

Dove e come acquisire i 24 CFU

Tali crediti formativi devono essere acquisiti presso Istituzioni Universitarie o dell’AFAM (Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica).

Le Università e gli Enti dell’AFAM istituiscono a tal proposito dei corsi per consentire l’acquisizione totale o parziale dei 24 crediti.
Saranno riconosciuti tutti i crediti acquisiti nei normali percorsi accademici, con esami aggiuntivi, attraverso Master di I e II livello e durante i Dottorati di ricerca o le scuole di specializzazione.

Per chi non è ancora laureato è prevista la possibilità di un semestre aggiuntivo, senza costi ulteriori, nel quale conseguire i crediti. E’ possibile acquisire in modalità telematica un massimo di 12 crediti.

Per chi invece ha già tutti i CFU/CFA richiesti è necessaria una certificazione che attesti il possesso di tali crediti. A tal proposito la nota 29999/17, ha chiarito che tale certificazione deve essere richiesta all’ultimo ateneo/istituzione AFAM nel quale sono state svolte le attività formative a completamento del percorso.

Esami e settori scientifico disciplinare

Per partecipare al FIT allo scopo di diventare insegnante è necessario possedere 24 CFU nei seguenti 4 ambiti:

Pedagogia, Pedagogia speciale e Didattica dell’inclusione

– Esami riconosciuti in automatico: M-PED (tutti i settori scientifico disciplinari), CODD/04, ABST/59, ADPP/01

– Esami che richiedono la certificazione delle Università: ISME/01, ISME/02, ISDC/01 e ISDC/05

Psicologia

– Esami riconosciuti in automatico: M-PSI (tutti i settori scientifico disciplinari), CODD/04, ABST/58, ISSU/03, ISME/03, ISDC/01

– Esami che richiedono la certificazione delle Università: ADPP/01

Antropologia
– Esami riconosciuti in automatico: M-DEA 01, M-FIL 03, ABST/55

– Esami che richiedono la certificazione delle Università: L-ART/08, CODD/06, ISSU/01, ISSU/02, ADEA/01, ADEA/03, ADEA/04

Metodologie e Tecnologie didattiche generali

– Esami riconosciuti in automatico: M-PED 03, M-PED 04

– Esami che richiedono la certificazione delle Università: MAT/04, FIS/08, L-LIN/02, M-EDF/01, M-EDF/02, CODD/04, ABST/59, ADES/01 relativamente alla specifica area disciplinare

– Esami segnalati negli allegati B e C del DM 616 del 10 agosto 2017, divisi sulla base delle classi di concorso e che vanno certificati, come attinenti ai contenuti richiesti, dalla struttura accademica nella quale sono stati conseguiti

Attenzione: si devono possedere almeno 6 CFU/CFA in almeno tre dei quattro ambiti disciplinari previsti dal DM 616/2017.

 

Quanto costa acquisire 24 CFU

Il decreto specifica che chi ancora non si è laureato, potrà integrare i crediti formativi mancanti a titolo gratuito, mentre, chi è già laureato e deve integrare gli esami potrà farlo pagando al massimo 500 euro, che saranno ridotti in proporzione al reddito e al numero di crediti da conseguire.

 

 

Fabrizio De Angelis

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