Una forma di precettazione? Forse. Sta di fatto che ormai partecipare come commissari agli esami per il concorso a cattedra appare più una punizione che un privilegio, una sorta di scelta a caso piuttosto che un merito per il servizio prestato e per le capacità acquisite con l’esperienza.
E infatti nasce da qui la lettera che un gruppo di docenti pugliesi ci invia per denunciare le bizzarrie del Miur che poi tali non appaiono a chi le subisce, anzi vere e proprie forme precettive che per lo più fanno male.
Ecco i “fatti”, scrivo i docenti, strani in vero e che si riferiscono al concorso per il “reclutamento del Personale docente per posti comuni dell’organico dell’autonomia della Scuola dell’Infanzia e Primaria” e a motivo del quale “vengono nominate le sottocommissioni relative alla procedura concorsuale in parola”.
Tutto bene? Neanche a parlarne perché la stranezza della nomina sta nel fatto che tutti i “componenti di dette sotto commissioni, poiché le prove orali si terranno presso una scuola di Bari, siano tutti di Bari: come dire, se sei della provincia di Bari sei pronto a fare il commissario per la Primaria e se sei della provincia di Lecce sei bravo a fare il commissario per la scuola dell’Infanzia (perché anche per l’Infanzia questo è successo!)”
Ma non finisce qui, in base agli elenchi “degli aspiranti a componenti le commissioni concorsuali della Scuola Primaria per la Puglia e dei nominativi degli aspiranti scelti quali commissari” si evince che i titoli per lo più sono simili, per cui non si capisce “quali siano i criteri che portano alla scelta dei commissari: se, appunto, sia preferenziale la distanza dalla sede di Bari o di Lecce, o, come speriamo siano, i titoli culturali e professionali posseduti. Perché, se l’ultimo requisito descritto fosse il vero criterio seguito, sembra strano che solo in provincia di Bari ci siano docenti con tutti i titoli richiesti; solo in questa provincia, tra tutta la Puglia, ci sono docenti validi per tale incarico? Ebbene, sembrerà strano all’USR Puglia, ma, per esempio, gli scriventi, come crediamo tanti altri colleghi delle altre province pugliesi, oltre che ad essere abilitati con concorso ordinario per titoli ed esami e oltre ad aver conseguito chi la Laurea in Scienze dell’Educazione e della Formazione e chi la Laurea in Lingue e Letteratura Straniere, sono in possesso dei titoli culturali e/o professionali richiesti, nonché dei criteri di precedenza previsti, così come dichiarato in sede di presentazione di domanda e nel curriculum ad essa allegato”.
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Il Miur, pare di capire, invece di procedere secondo una logica di coerenza, cammina con regole tutte da capire e scoprire e “senza precisare quali siano i criteri adottati e per conoscere i curricula dei docenti nominati”.
In altre parole al Miur interessa svolgere, con meno spese possibili e alla meglio, anche raffazzonando, il concorso a cattedra, tentando pure, ove gli è possibile, di condizionare la disponibilità dei docenti, mentre una gran parte dei dirigenti scolastici sarebbe stata quasi precettata per svolgere il ruolo di presidenti o commissari nel concorso, requisendo talvolta perfino le scuole dotate di un minimo di strutture tecnologiche.
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