“L’esito delle prime prove conferma che si guarda alla abilità metodologica e didattica e dunque si innalzerà il livello qualitativo” dell’istruzione in Italia.
A dirlo, riferendosi al concorso docenti 2016 che ha preso il via il 28 aprile, è stato il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, a margine della firma dell’accordo di programma sulla Scuola digitale con la Regione Friuli Venezia Giulia.
Le dichiarazioni del minsitro – rilasciate la mattina del 30 aprile nella sede della Insiel, società ICT privata a capitale pubblico con Regione FVG socio unico – sembrano confermare, quindi, quelle pronunciate da alcuni candidati al termine della prima prova scritta tenuta in un istituto tecnico romano: “principalmente si chiedeva di applicare le metodologie didattiche alla disciplina”, ha detto una aspirante docente.
E ancora: “Abbiamo perso tanto tempo a studiare le vertenze generali – ha detto un’altra candidata – ma sarebbe stato meglio concentrarsi sulla disciplina“.
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Tornando alle dichiarazioni dell’utlimo giorno di aprile, Giannini ha tenuto pure a ricordare che riguardo al nuovo concorso “l’età media dei candidati è di 39 anni, a fronte di una media degli insegnanti che è di 50: dunque si affaccia una generazione nuova”.
Più in generale, per il ministro, nel mondo della scuola, si sta procedendo a grandi passi verso un progressivo “ripristino della normalità”, anche sul fronte della stabilizzazione del personale precario.
Parlando, infine, della ‘Buona scuola’, Giannini si è soffermata sull’importanza della “integrazione degli alunni stranieri, che parte dalla lingua. Altrimenti – ha concluso – non potranno essere cittadini attivi”.
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