Basta concorsi riservati. E’ il messaggio perentorio che si evince dal post di Bianca Laura Granato, senatrice del Movimento Cinque Stelle. Il riferimento è alla riforma prevista dalla legge di Bilancio 2019, che prevede dei nuovi concorsi abilitanti aperti a tutti i neolaureati, i cui vincitori dovranno sostenere solo un anno di formazione e prova, abolendo di fatto il FIT. In questa nuova impostazione del reclutamento non è previsto nessun concorso riservato ai precari almeno con 36 mesi di servizio, diversamente da quanto espresso dai decreto attuativo alla legge 107.
“Stop ai concorsi riservati”
La senatrice pentastellata, in un lungo post dalla propria pagina Facebook ha infatti chiarito le intenzioni del Governo: “Non è nell’interesse degli studenti e delle famiglie avere personale docente non adeguatamente formato e selezionato, non è nell’interesse del Ministero replicare all’infinito scelte che si sono rivelate non più percorribili (quelle dei concorsi riservati), sotto attacco legale ancor prima di nascere da parte di amorali e venali sigle sindacali, che perorano anche cause tra loro in conflitto di posizioni, senza riguardo a qualsiasi senso del bene comune”.
Granato rincara la dose: “Cosa dire delle posizioni assunte da alcuni docenti non abilitati che con una mano impugnano il concorso transitorio per i docenti abilitati e con l’altra chiedono un percorso abilitante che porterebbe ad un concorso analogo a quello che loro stessi hanno impugnato? Non ci sono parole”.
Riserva di posti del 10% dei precari storici
Se dovesse essere confermato quanto riportato nella bozza della manovra, i precari con almeno 3 anni di servizio negli ultimi otto, non avranno una procedura riservata ad hoc, quindi, ma avranno una riserva del 10% dei posti totali sul concorso ordinario per laureati non abilitati.
Per tali soggetti, dovrebbe restare, come previsto dal decreto 59/2017, l’esonero dal conseguimento dei 24 CFU/CFA ai fini della partecipazione al concorso.
Come calcolare il servizio
Un anno di servizio, è valido quando si raggiungono i 180 giorni.
Questo vuol dire che per partecipare al prossimo concorso, secondo quanto riporta l’articolo 11, comma 14, del legge 3 maggio 1999 n. 124., bisogna aver prestato servizio, anche non continuativo, per almeno 180 giorni in un anno scolastico.
In alternativa, sarà considerato valido il servizio dal 1/02 al termine degli scrutini o esami. Tali giorni di servizio obbligatori, ricordiamo, devono essere stati svolti negli ultimi 8 anni, alla data di scadenza del bando.
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