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Concorso docenti, il FIT cambia o no? Il 7 novembre mobilitazioni in piazza

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Se per la scuola primaria e dell’infanzia si sta provando a fare tutto nel breve tempo e con regole piuttosto certe, la scuola secondaria sta vivendo una fase di incertezza che dura ormai da qualche mese.

Il FIT cambia o no?

Infatti, il Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti,  ha ribadito più riprese, l’intenzione di voler intervenire sul reclutamento dei docenti, specie per la scuola secondaria di primo e secondo grado.
Per il Ministro, infatti, bisognerebbe modificare, se non abolire il percorso FIT, introdotto dal decreto legislativo 59 del 13 aprile 2017.

Al momento, tuttavia, non esiste alcuna norma di abrogazione o un intervento legislativo in cantiere, che spieghi realmente le possibili modifiche.

Il reclutamento degli insegnanti di scuola secondaria sta diventando insomma un giallo, con un decreto attuativo alla 107 che ancora ha soltanto visto la luce con il concorso docenti abilitati, le cui graduatorie regionali, tuttavia, sono state posticipate entro il 31 dicembre per moltissime regioni e il percorso FIT semplificato di un anno in atto solo per pochi.

Come abbiamo scritto in precedenza, se non dovesse giungere alcuna modifica, si attende per il 2019 anche il bando per i non abilitati con 36 mesi di servizio.

Mobilitazione il 7 novembre

Ma il clima di incertezza che persiste sul tema reclutamento ha portato Flc Cgil, ADI e Link, ad organizzare una mobilitazione prevista il 7 novembre prossimo.

“I limiti del FIT e la sua eccessiva durata sono evidenti – si legge sul comunicato congiunto – e più volte li abbiamo denunciati. Ma questo non può giustificare l’abbandono di migliaia di persone che nutrono legittime aspirazioni per la professione docente e di quanti hanno già acquisito i 24 CFU, ad una condizione di attesa a tempo indeterminato. Inoltre, gli stessi Atenei hanno smesso di erogare i pacchetti dei 24 CFU, data la condizione di profonda incertezza che caratterizza l’attuale situazione riguardante il reclutamento. La stessa cosa vale per i precari con 3 anni di servizio, che hanno diritto a conseguire la specializzazione per uscire dalla condizione precaria ed essere assunti. Per questi motivi, è più urgente che mai l’indizione del concorso aperto a tutte e tutti insieme all’aumento della retribuzione per gli specializzandi”.

Ricordiamo che anche la questione dei 24 CFU è strettamente legata alle possibili modifiche del reclutamento. Infatti, i 24 CFU potrebbero passare da requisito d’accesso alle prove concorsuali ordinarie a titolo aggiuntivo. Questa testata ha raccolto a tal proposito le lamentele degli aspiranti docenti che già avevano acquisito i 24 CFU.

 

 

Fabrizio De Angelis

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