Gilda degli insegnanti di Bari, riporta la sentenza di una docente che ha vinto il ricorso contro Miur dopo l’esclusione dal concorso docenti a causa di un malfunzionmento di Istanze online.
“Una docente della provincia di Bari aveva inserito correttamente attraverso ‘Istanze Online’, come riporta il sindacato, la domanda di partecipazione al concorso indetto con D.D.G. 106 del 22/03/2016 e ne riceveva regolare conferma via E-mail. La stessa docente procedeva ad un secondo accesso per verificare la correttezza dei dati inseriti, il sistema informatico prevedeva che, in questo caso, la domanda doveva essere annullata, pertanto l’insegnante, correttamente, inseriva per una seconda volta, correttamente la domanda ricevendone notifica. Al momento della pubblicazione dei candidati ammessi alla prova concorsuale, amaramente la docente non ritrovava il suo nome, senza mai aver ricevuto una comunicazione di esclusione. Invano l’insegnante si rivolgeva all’Ufficio Scolastico Regionale, dove le veniva laconicamente detto che non era più possibile provvedere all’inserimento tra i candidati”.
Dopo l’esclusione, l’insegnante si è rivolta alla Gilda degli Insegnanti di Bari, dove è stata seguita dal punto di vista legale, e, di conseguenza, ha deciso di ricorrere immediatamente al Tar.
La sentenza del Tar Puglia infatti non solo ha accolto il ricorso, permettendo alla docente di poter svolgere le prove concorsuali, con condanna alle spese del MIUR per € 1000,00, ma ha deciso il tutto con una “SENTENZA SEMPLIFICATA (non con ordinanza cautelare), proprio perché la domanda era palesemente fondata”.
Per i giudici del Tribunale, infatti l’operato dell’amministrazione è irregolare perchè ha escluso il candidato “senza alcuna motivazione, senza alcun funzionario della Pubblica Amministrazione che abbia valutato il caso in esame”.
Inoltre, la sentenza dei giudici vuole invitare il MIUR “pro futuro … di predisporre, unitamente a strumenti telematici in caso di procedure concorsuali, altresì procedure amministrative parallele di tipo tradizionale ed attivabili in via di emergenza, in caso di malfunzionamento dei sistemi informatici”
L’importanza delle sentenza risiede nel fatto che, considerati i continui problemi causati dai sistemi informatici del Miur, che spesso hanno penalizzato candidati sia per il concorso docenti, che per le domande di mobilità, adesso tali problemi possono essere pagati “profumatamente” dall’amministrazione, che farebbe meglio a proporre strumenti informatici più efficienti e, come suggeriscono i giudici del Tar, delle procedure alternative da utilizzare in caso di emergenza.
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