Come era accaduto nel 2016, anche questo concorso docenti ha visto una bassissima adesione per candidarsi a commissari di valutazione o Presidenti. I motivi? I soliti: bassi compensi e difficoltà di conciliare il lavoro con le attività didattiche.
A tal proposito, l’USR Lombardia, ha aperto un interpello allungando i termini di presentazione delle domande e modificando anche i requisiti.
Requisiti bassi, qualità di valutazione bassa?
Infatti, la nota dell’USR Lombarida del 10 aprile, riporta proprio alcune novità, con la speranza di aumentare le candidature: “In particolare si sottolinea che possono presentare istanza anche i docenti che non siano in possesso del servizio nel ruolo per almeno 5 anni nella specifica classe di concorso, purché siano attualmente docenti confermati in ruolo, abbiano prestato un servizio complessivo di almeno 5 anni e siano in possesso della specifica abilitazione.
Può altresì produrre domanda il personale esperto appartenente al settore universitario con esperienza almeno biennale nello specifico settore. Per i componenti della Commissioni della classe di concorso A23 (Lingua italiana per discenti di lingua straniera) valgono le disposizioni particolari contenute nell’art. 11, c. 3 (Presidente) e nell’art. 12, c. 8 (Commissari) del D.M. 995/2017”.
Pertanto, ecco la nuova scadenza: “Le istanze dovranno essere presentate utilizzando i modelli di domanda allegati alla presente,predisposti rispettivamente per gli aspiranti Presidenti, Commissari e membri aggregati.
Il modello dovrà essere debitamente compilato, firmato, scansionato e inviato all’indirizzo
[email protected] entro il 12 aprile 2018”.
Gilda: esonero dalle attività didattiche
Sulla questione è intervenuto Rino Di Meglio, coordinatore Gilda degli Insegnanti: “come due anni fa, mancano commissari e presidenti. Una latitanza più che comprensibile se si considera che i componenti delle commissioni ricevono compensi ridicoli per svolgere un lavoro molto delicato e di grande responsabilità come quello di esaminare gli aspiranti futuri docenti”.
Di Meglio, parlando della nota dell’USR Lombardia, lancia l’allarme: “per incentivare i docenti a far parte delle commissioni, la strada da percorrere non consiste nell’abbassare i requisiti previsti dal bando, come ha fatto l’USR Lombardia, perché così si mina la qualità della valutazione. Piuttosto – afferma Di Meglio – il Miur conceda l’esonero dalle lezioni e dalle altre attività scolastiche”.
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