Come preventivato, le commissioni del concorso docenti 2016 non ce l’hanno fatta a concludere le operazioni entro il 15 settembre.
Due su tre di scuola dell’infanzia e primaria (per le quali si sono presentati 101mila aspiranti sui 163mila complessivi), a questo punto potranno terminare i lavori nei prossimi mesi: le assunzioni dei vincitori, infatti, sono slittate al 31 agosto 2017. E l’assunzione potrà essere svolta entro l’anno scolastico 2019/20, anzichè il 2018/19.
Il dato è stato comunicato da Tuttoscuola, all’indomani del termine, prorogato dal Miur di 15 giorni, per l’assunzione a tempo indeterminato dei vincitori del “concorsone”.
In generale, considerando tutti i livelli scolastici, le graduatorie completate coprono solo il 32,3% dei 63.712 posti messi a concorso. E, visto che quelle con più candidati sono in larga parte ancora da concludere, il concorso dopo 7 mesi dal bando è a un terzo del lavoro.
“Il fatto che il concorso – per oltre la metà delle graduatorie – non si sia concluso nei tempi previsti, per la rivista, è dovuto principalmente a due cause: innanzitutto il ritardo di circa tre mesi nella emanazione dei bandi previsti dalla Buona Scuola entro il 1° dicembre 2015 e pubblicati invece a fine febbraio 2016, ritardo dovuto al protrarsi delle procedure consultive per la definizione delle nuove classi di concorso. Altra causa, le difficoltà nella composizione, scomposizione e ricomposizione di molte commissioni di concorso, dovute alla difficoltà nel reperire i commissari.
Il risultato è che sono meno della metà le graduatorie del concorso 2016 approvate al 15 settembre: su un totale previsto di 1.484 graduatorie di merito, sono state esattamente 704 quelle approvate, pari al 47,4%.
Il Sud e le Isole, hanno mediamente approvato due terzi delle graduatorie previste, con il primato dell’Ufficio scolastico regionale della Campania che ha avuto il 69,3% di graduatorie approvate, mentre al Centro si è ancora al 31%, con l’Ufficio scolastico regionale del Lazio fermo al 20,2%.
Tuttavia, per i vincitori “ritardatari” c’è una bella notizia: le 778 graduatorie che si formuleranno nelle prossime settimane saranno valide fino al 2019/20. A differenza delle altre 704, concluse regolarmente, la cui validità varrà fino al 2018/19.
Come prevede la normativa, e come avevamo sottolineato qualche giorno, quest’anno i posti che erano stati previsti per le graduatorie in ritardo saranno assegnati ai docenti delle graduatorie ad esaurimento, se ci sono, o in mancanza, ai supplenti annuali (docenti precari chiamati dalle graduatorie di II fascia).
Non mancano, però, i casi in cui ci sono i vincitori, ma non più i posti: una notizia che i vincitori, ma anche i commissari che hanno lavorato a ritmi serrati in piena estate, non devono aver preso proprio bene.
Al momento, infine, è confermato che una buona percentuale dei posti – 6.702, pari al 32,6% – resteranno vacanti perché le commissioni hanno reputato di bocciare un numero superiori di candidati rispetto ai posti messi a bando. Rimane così confermata la proiezione di 20mila cattedre che andranno perse. Il maggior numero di posti vacanti si registra in Lombardia (1.588 vacanti su 2.968 previsti nelle graduatorie già approvate, pari al 53,5%) e in Piemonte (1.237 su 3.153, pari al 39,2%).
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