“La Flc Cgil, puntualizza il segretario, ha ribadito la sua contrarietà a un concorso che verrebbe bandito nel caos più totale e in assenza di tutele per coloro che in possesso dell’abilitazione e del servizio possono vantare il diritto alla stabilizzazione, compresi i docenti della scuola dell’infanzia delle GaE (Graduatorie ad esaurimento), illegittimamente estromessi dal piano nazionale di assunzioni”.
Poi l’attacco diretto all’Amministrazione: “Ad oggi non si conosce il testo delle classi di concorso, non si conoscono le effettive esigenze delle scuole perché non sono in sincronia i tempi della pubblicazione del PTOF (Piano Triennale Offerta Formativa) con quelli delle iscrizioni, ma soprattutto con gli esiti di una mobilità straordinaria che disegnerà un’Italia con situazioni organiche completamente differenti. Il CSPI ha rilevato forti criticità sul concorso e i provvedimenti correlati”.
“In questo quadro, prosegue Pantaleo, ci chiediamo quale sia la ragione che motiva la fretta di bandire un concorso, che così com’è congegnato rischia di disperdere professionalità e competenze. Ribadiamo la necessità di definire un piano pluriennale di stabilizzazioni che garantisca i diritti dei precari. Ancora una volta le relazioni sindacali vengono considerate un peso di cui liberarsi in fretta e non il valore aggiunto per trovare soluzioni che rimettano in asse i diritti”.
“La Flc Cgil contrasterà i provvedimenti selettivi e discriminanti del decreto sul concorso, conclude Domenico Pantaleo, se essi dovessero essere recepiti con decisione unilaterale dall’Amministrazione. È necessario attivare tutte le iniziative di mobilitazioni possibili oltre a proseguire con le vertenze legali per chiedere il rispetto della sentenza della Corte di Giustizia Europea”.