Evviva la semplificazione!
Quali errori dei candidati, se non quello di parteciparvi alla cieca?
Griglie non divulgate, votazioni non comunicati agli esclusi, resistenza agli accessi agli atti, graduatorie di merito poco chiare.
Adesso si pretende perfino di fare un ricorso generico alla cieca.
Appena uno sguardo alle graduatorie di merito, per le classi in cui sono previste le prove pratiche, pubblicate dalle commissione con qualche briciola di trasparenza che hanno distinto lo scritto dalla pratica su due colonne diverse, si possono intendere alcune cause che hanno determinato numerose bocciature.
Altre commissioni, meno chiare nella pubblicazione della graduatoria hanno congiunto i due valori in un’unica colonna, come se i due valori in precedenza non avessero contribuito separatamente a decretarne il proseguo del concorso.
Con ciò hanno mascherato l’indicazione basilare, dopo il superamento positivo delle prove: le capacità, la preparazione, le conoscenze del candidato.
Non risulta chiaro un punteggio di 28 perché esso può derivare da 18/30 + 8/10 o da 22/30 + 6/10 che hanno sostanzialmente una valenza diversa: il primo rappresenta un docente capace e con una buona preparazione, il secondo non raggiunge la valutazione, complessivamente, discreta.
Dal rapido esame si evince che mancano valori compresi tra 18/30 e 20/30 per lo scritto e per la pratica 8/10 ed altre combinazioni, quali 18-19/30 con 9/10 alla pratica. Questi giudizi attestano una preparazione superiore a discreto ossia maggiore di 28/40, se ne deduce che siano stati estromessi dal concorso docenti validi e certamente più capaci di altri ammessi (22/30 + 6/10).
Punteggi molto frequenti e da ciò si ha la presunzione di asserire che molti di loro siano stati esclusi ingiustamente.
La causa è da ricercarsi nelle somme avulse delle votazione in trentesimi e in decimi. Per compensare 1/10 allo scritto 3/30 (21-18)/30 sono necessari 3/10 nella pratica; invece per compensare 1/10 (7-6)/10 della pratica è sufficiente 1/30: vedasi il punteggio 28 ottenuto con 18 e 10 e con 22 e 6.
Il diverso peso dato alle prove si evince con una semplice inversione dei risultati ottenuti nelle singole prove: 18/30 e 8/10 = 26 punti mentre 24/30 + 6/10 = 30 nonostante la media dei giudizi complessivi tra scritto e pratico sia per entrambi discreto, 28/40.
Si prega di concedere riflessione che l’ammissione alla fase successiva non rappresenta una semplice graduatoria ma intende voler individuare le capacità del candidato: valutazione che il testo unico fissa in non meno di 28/40 per le prove precedenti l’orale e non meno di sei decimi per ogni prova affrontata.
L’applicazione letterale dell’art 8 punto 4 del decreto-ministeriale – 95 – del-23-febbraio-2016 porta a (18/30 + 8/10) a punti 26, somma avulsa, e non tiene conto del testo unico da cui proviene, che vuole 28/40 in questo caso ottenuto.
Pensateci ancora una volta, errori del MIUR e non dei candidati.
La stesura di griglie per la pratica formulate solo con numeri interi, ai fini del raggiungimento 28, ha di fatto arrotondato all’intero inferiore.
L’arrotondamento a numero superiore per valori uguali o superiori a 0,5 poteva essere utile: 18-18,99, richiede 10; 19-19,99, richiede 9;
20-20,99 richiede 8; 21 si supera con 7.
Pensateci ancora una volta, errori del MIUR e non dei candidati.
Altra riflessione non meno importante è da farsi sulle prove comuni per le classi di concorso che richiedono crediti diversi per parteciparvi.
Pensateci ancora una volta, errori del MIUR e non dei candidati.