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Concorso docenti, per infanzia e primaria tempi lunghi: vincitori in ruolo solo nel 2017

La Tecnica della Scuola lo dice da tempo: i tempi stretti per lo svolgimento del concorso docenti difficilmente porteranno in ruolo i 63.712 vincitori già da settembre 2016.

Ora, la nostra redazione può dire con certezza – dopo averne avuto conferma da una fonte autorevole – che nessuno dei 6.933 posti comuni da assegnare alla scuola dell’Infanzia e dei 17.299 comuni posti specifici per la scuola primaria, potranno essere assegnati ai candidati vincitori già a partire dal prossimo anno scolastico. La loro assunzione avverrà, quindi, nella migliore delle ipotesi nel mese di settembre 2017. Chi non ce la farà in questa prima tranche, dovrà attendere ancora l’anno successivo.

Il motivo del sicuro allungamento dei tempi è dovuto all’alto numero di partecipanti a questo genere di selezioni, con le commissioni che dovranno prescegliere tra una vasta rosa di candidati per assegnare i 24.232 nuovi docenti. Questo comporterà che tra lo svolgimento delle loro prove scritte, previste per il mese di maggio, e la pubblicazione degli ammessi agli orali passeranno molti di più dei 20 giorni minimi fissati per la correzione dei quesiti.

 

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Inoltre, il prevedibile alto numero di candidati – sempre docenti della scuola d’infanzia e primaria – che passeranno lo scoglio della prova scritta, comporterà anche un lasso di tempo più lungo per la gestione dei colloqui con i commissari (visto che ogni giorno se ne possono verificare solo un numero massimo prefissato)

Meno candidati sono previsti, invece nella maggior parte dei casi, per ricoprire i 304 posti di sostegno all’infanzia e 3.799 di sostegno alla primaria, più i 16.616 per la secondaria di I grado e altri 18.255 per le superiori. Anche se non è una regola assoluta, visto che vi saranno alcune classi di concorso con un over size di aspiranti docenti al ruolo.

Ciò non significa, tra l’altro, che i primi vincitori degli aspiranti all’insegnamento agli altri corsi scolastici (medie e superiori più il sostegno, ma anche i 506 posti di italiano per stranieri) potranno essere assunti già di sicuro con il nuovo anno scolastico. Tanto per intenderci, tutti coloro che dovranno svolgere anche una prova pratica, come gli Itp, avranno davvero poche chance perché ciò avvenga. E lo stesso varrà per le classi di concorso con un numero di partecipanti medio-alto.

Se poi dovessero avere accesso alle prove, seppure con riserva, pure decine di migliaia di precari ricorrenti (non abilitati) che stanno tentando l’ammissione tramite il giudice, allora quella di arrivare al ruolo in cinque mesi diventerà una chimera. Forse per tutti.

 

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Alessandro Giuliani

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