La Uil Scuola, analizzando i decreti Miur in merito al concorso docenti di prossima pubblicazione, evidenzia molte criticità e per questo tempi non molto brevi.
Prima di tutto, si legge sul comunicato Uil, i due quesiti in lingua straniera “sono una inaccettabile discriminazione verso coloro che nella loro vita professionale o nei percorsi formativi non si sono mai visti chiedere un tale requisito. Il concorso deve dare pari opportunità ai concorrenti e se l’amministrazione come è giusto che sia, vuole privilegiare l’assunzione di docenti in possesso di abilità linguistiche particolari ( B2), lo può fare, inserendo l’esame in lingua straniera come prova facoltativa a cui assegnare uno specifico punteggio.Le regole non possono essere cambiate in corso d’opera”.
Inoltre, la proposta della Uil è quella di “semplificare la procedura si potrebbe adottando, la sola prova orale che sarebbe sufficiente a riconoscere impegno e professionalità già ampiamente dimostrate sul campo”.
Salvaguardare le posizioni degli insegnanti di scuola dell’infanzia che pur con tutti i requisiti, esclusi dalla fase C, “vengono nuovamente costretti a concorrere senza alcuna garanzia di valorizzazione dei requisiti finora maturati”. Senza contare poi i non abilitati, che escludendoli “non tiene conto della impossibilità a conseguire le abilitazioni per la mancata attivazione dei PAS da parte del Miur, soprattutto in riferimento agli insegnamenti tecnico pratici”.
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Altra questione sollevata dalla Uil ruguarda la valutazione titoli: “Il riconoscimento del lavoro è ciò che manca nelle scelte fin qui effettuate a favore di un finto merito”, prosegue nel resoconto la Uil, perchè “equiparare 10 anni di lavoro svolto al servizio dello stato e dei giovani con un master universitario e valutare pari a zero i punteggi conclusivi dei percorsi di abilitazione inferiori a 75 e 2,50 ai punteggi dello stesso genere se non dichiarati, rappresentano una vera assurdità”.
Ad ogni modo, il fattore più grave rimane la pubblicazione del bando: i tempi sono incerti, considerando che, il sindacato ha notato che ancora non sono stati forniti dal Miur i dati dettagliati sui posti messi a bando e la loro dislocazione sul territorio nazionale. Inoltre, “la tabella A relativa alle materie di esame, ancora in fase di elaborazione da parte dell’Ufficio legislativo ed il decreto definitivo di riordino delle classi di concorso la cui data di pubblicazione è sconosciuta ai più”.
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