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Concorso docenti, per ora solo 11 ricorrenti faranno gli scritti. Ma in 40mila sperano

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A oggi sono 11 i ricorrenti ammessi a sostenere le prove del concorso a cattedra: il numero, ancora molto basso, è stato reso pubblico dal ministro Giannini.

Sapremo nei prossimi giorni, a partire dal 6 maggio, se effettivamente le prime sentenze positive del Consiglio di Stato – attraverso cui alcuni ricorrenti non abilitati sono stati ammessi con riserva a partecipare al concorso, pur senza l’abilitazione richiesta dal Miur, oltre che dalla Legge 107/2015 – si allargheranno a macchia d’olio. O rimarranno casi isolati, per interpretazione di giudici amministrativi in controtendenza.

Ad attendere, speranzosi, ci risulta che vi siano non meno di 40mila ricorrenti. I quali, comunque, anche se dovessero essere ammessi alle prove attraverso il tanto atteso decreto monocratico, farebbero bene a non esultare troppo: la prima sentenza che entrerà nel merito della questione, infatti, arriverà solo tra diversi mesi. Quando le prove, almeno in certi casi, saranno già terminate.

 

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Intanto, sempre in tema di “concorsone”, il responsabile del Miur ha anche tenuto a sottolineare, a margine della presentazione di un concorso di idee per 52 scuole innovative, che le operazioni per la composizione delle commissioni d’esame non stanno comportando problemi particolari.

“Non ho nessuna segnalazione di sofferenze, di difficoltà particolari”, ha detto Giannini ricordando che sono previste 93 prove totali.

“Servono quindi tante commissioni e certamente agli Uffici scolastici regionali è richiesto un grande impegno”.

“E’ un concorso pesante e dunque riteniamo che meriti uno sforzo in più” ha aggiunto riferendosi al raddoppio del compenso dei commissari deciso dal Governo ed in via di approvazione.

 

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