Dopo le diverse polemiche sollevate da alcuni docenti che hanno partecipato alle prove scritte del concorso, che si sono svolte tra l’11 e il 19 marzo e hanno visto la partecipazione di 372.804 iscritti, il MIM ha fatto delle precisazioni.
Le polemiche riguardano il grado di difficoltà dei quesiti, secondo alcuni considerato troppo basso.
Ecco la nota del Ministero.
Prima di tutto le critiche mosse si fondano esclusivamente su notizie riportate da alcuni siti di informazione scolastica che, a loro volta, hanno pubblicato il contenuto di un numero esiguo di quesiti (due o tre) resi noti da qualche concorrente al termine delle prove.
Al riguardo, si ricorda che le prove scritte hanno previsto la somministrazione a ciascun candidato di 50 quesiti a risposta multipla, di carattere pedagogico, psico-pedagogico, metodologico-didattico e attinenti alla lingua inglese e alle conoscenze informatiche. Poiché è stato necessario organizzare 13 turni di esame (tre per il concorso della scuola dell’infanzia e primaria e dieci per la scuola secondaria) i quesiti complessivamente elaborati e oggetto di prova sono stati 650.
È di tutta evidenza la grande superficialità di chi ha inteso giudicare il livello di difficoltà dei 650 quesiti basandosi esclusivamente sulla conoscenza del contenuto di due, tre di questi, scelti forse non casualmente fra i più semplici.
Pertanto, si ritiene utile pubblicare, a titolo di esempio, una batteria di 50 quesiti proposti per la prova scritta della scuola dell’infanzia e primaria e una batteria di 50 quesiti per la prova della scuola secondaria. In entrambe le batterie ricorrono domande di media e alta difficoltà, assieme ad altre di difficoltà bassa. Ciò, come è intuitivo, risponde a una tecnica valutativa che permette di distribuire i concorrenti su una scala che ne differenzia i punteggi e consente di selezionare i migliori. È fra l’altro un criterio in uso presso tutti i concorsi.
Orbene, tenendo presente che il punteggio minimo per superare la prova scritta è stabilito in 70 punti, sui 44.615 ammessi all’orale per la scuola dell’infanzia e primaria il 61,19% (27.299 degli ammessi) ha riportato un punteggio compreso fra 70 e 81, mentre il 4,13% (1.844 degli ammessi) ha riportato un punteggio fra 91 e 96 e solo lo 0,44% (196 degli ammessi) ha conseguito un punteggio fra 97 e 100. Per la scuola secondaria, sui 197.894 ammessi agli orali il 52,38% (103.652 degli ammessi) ha riportato un punteggio compreso fra 70 e 81, il 6,20% (12.267 degli ammessi) un punteggio fra 91 e 96 e lo 0,65% (1.277 degli ammessi) ha conseguito un punteggio da 97 a 100.
Per quanto attiene alle due batterie di quesiti allegati si indicano, a titolo di esempio, alcuni quesiti che possono ritenersi di medio-alta complessità, anche in base al numero di risposte esatte conseguite:
P PP 19
P PP 20
P PP 22
P PE 18
P DI 27
P TD 10
P TD 30
P TD 69
P IN 10
SS PP 248
SS PP 142
SS PP 263
SS PP 365
SS PP 367
SS DI 53
SS DI 56
SS IN 18
SS IN 20
Una informazione come quella apparsa su alcuni media, palesemente superficiale, contribuisce a creare un clima di discredito qualunquistico verso le istituzioni.
Ecco le due batterie di quesiti, per il concorso per la Scuola dell’infanzia e primaria e per la Scuola secondaria di I e II grado. I candidati vedevano in ordine casuale sia i cinquanta quesiti sia le relative risposte.
In questi file la risposta corretta è sempre la prima.
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