È durato meno di due giorni l’assenso del Partito democratico alla proposta di mediazione del premier Giuseppe Conte sul concorso per assumere i 32 mila docenti precari della secondaria, con un concorso da svolgere a contagio azzerato e con una prova scritta più meritocratica dei “quiz a crocette”. Ad esprimersi in modo categoricamente negativo è stato il senatore Pd Francesco Verducci, vice presidente Commissione Cultura e primo firmatario dell’emendamento sul precariato al decreto Scuola attraverso il quale si vorrebbero assumere i precari con concorso per soli titoli e servizi.
Insoddisfacente la proposta Conte
“Ritengo assolutamente insoddisfacente la riformulazione proposta dal Governo sul concorso riservato ai docenti precari – ha detto il senatore dem dopo avere letto il testo dell’emendamento -: mi sembra un modo sbagliato e controproducente di tradurre l’incontro di maggioranza avvenuto alla presenza del Presidente del Consiglio”.
“Per quel che mi riguarda – ha continuato -, allo stato attuale, rimangono più che mai valide le ragioni del nostro emendamento 2.19 (che prevede l’immissione in ruolo tramite l’individuazione del supplente, lo svolgimento dell’anno di prova e verifica finale delle competenze acquisite ndr)”, il quale “dà una risposta molto seria al problema ineludibile (non solo per i lavoratori, ma per gli studenti, per le famiglie e per l’intero sistema dell’istruzione) del precariato nella scuola”, ha concluso Verducci.
Cosa accadrà ora?
Cosa significa questa nuova presa di posizione? Gli effetti pratici prenderanno corpo a breve.
Per mercoledì 27, di mattina, è prevista infatti la votazione degli emendamenti al Decreto Scuola n. 22 relativi proprio alle procedure concorsuali da attuare per assumere gli insegnanti non di ruolo: per la maggioranza si tratta dell’ennesima gatta da pelare.