Quando cominciava ad aleggiare un certo pessimismo sui possibili sviluppi del contenzioso, immediatamente partito l’indomani della pubblicazione del bando del concorso a cattedre, visto l’orientamento negativo finora ribadito dal Tar Lazio, si è oggi, invece, presentata l’occasione per una svolta decisiva.
Il Consiglio di Stato infatti, con due distinte ordinanze, da un lato ha sospeso l’efficacia della sentenza del Tar con cui era stato rigettato uno dei ricorsi dei docenti muniti di diploma magistrale ad indirizzo linguistico, dall’altro ha sospeso una delle ordinanze cui cui era stata negata l’ammissione con riserva al concorso dei laureati non abilitati.
Una brutta sorpresa, quindi, si è presentata per il Miur appena il giorno dopo l’avvio delle prove, iniziate ieri, 28 aprile.
E’ il caso di precisare, che le ordinanze di Palazzo Spada riguardano casi singoli, solo tre ricorrenti in tutto, ma sono un segnale importantissimo per tutti gli altri ricorrenti che devono ancora attendere la discussione del proprio ricorso innanzi al Tar.
Solo i ricorrenti destinatari di un provvedimento favorevole potranno quindi accedere alle prove.
Il problema che si presenta adesso è però quello del tempo.
Come già detto, il concorso è già partito ieri, per cui per alcune classi di concorso le prove sono già state svolte.
Considerata la particolare modalità di svolgimento delle prove scritte per questa tornata concorsuale, non è però da escludere l’ipotesi che il Giudice amministrativo possa ordinare al Miur di disporre prove suppletive per i ricorrenti.
Solo in questo modo, infatti, si potrebbe consentire agli aspiranti beneficiari di provvedimenti cautelari favorevoli di svolgere le prove, qualora i provvedimenti di ammissione con riserva dovessero intervenire in ritardo rispetto alle date già fissate dal calendario delle prove pubblicato lo scorso 12 aprile.
Le decisioni di oggi del Consiglio di Stato avranno probabilmente anche un effetto dirompente sui giudizi ancora pendenti in primo grado.
Il prossimo 5 maggio è infatti prevista un’affollatissima udienza innanzi al Tar del Lazio per la discussione di parecchie istanze cautelari e, non lo si può escludere a priori, il Collegio giudicante potrebbe prendere atto dell’orientamento dei Giudici di Palazzo Spada, adeguandosi di conseguenza.
In caso contrario, i ricorrenti dovranno ricorrere in appello innanzi al Consiglio di Stato invocando la concessione di un provvedimento analogo a quello depositato oggi.
A questo punto, lo stesso Ministero dovrebbe però prendere coscienza della situazione che verrebbe a presentarsi a breve, magari procedendo in autotutela all’ammissione con riserva dei ricorrenti al concorso, in attesa delle decisioni di merito dei giudizi pendenti.
Scarica l’ordinanza del Consiglio di Stato numero 1598/16 laureati non abilitati
Scarica l’ordinanza del Consiglio di Stato numero 1600/16 diplomati magistrale indirizzo linguistico
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