Siamo arrivati a Natale, ma del concorso docenti sembra che se ne siano perse le tracce. Nemmeno in questa settimana è stato tenuto in considerazione il testo della riforma delle classi di concorso che risulta, a quanto sembra, essere imprescindibile per la pubblicazione del bando. Non è stato, infatti, convocato il CdM in cui deve essere dato il via libera al documento.
Secondo quanto stabiliva la legge 107/2015 il bando doveva essere emanato entro il 1° dicembre e invece tutto è stato rimandato.
Il ministro Giannini, a Catania, ha riferito che il bando è ormai in dirittura d’arrivo e si tratta di aspettare alcune settimane. Quello che è certo è che non sarà pubblicato, a meno di clamorosi colpi di scena, prima del Natale. Potrebbe anche slittare tutto a dopo le festività natalizie.
Ricordiamo che il concorso, come abbiamo svelato in anteprima qualche settimana fa (clicca qui) prevede 3 bandi: uno per la scuola dell’infanzia e primaria, uno per la secondaria, uno per il sostegno.
I posti saranno 63.700. Questa la suddivisione annunciata delle cattedre: 6.800 per la scuola dell’infanzia, 15.900 per la primaria, 13.800 per la secondaria di primo grado e 16.300 per la quella di secondo grado. Poi ci saranno quasi 11.000 da dividersi tra docenti di sostegno (per i quali però si svolgerà una selezione a parte) e i rimanenti non assegnati attraverso la fase C ancora in corso.
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Il concorso sarà valido per tutte le classi di concorso e potranno accedere solo coloro che saranno in possesso dell’abilitazione.
Il test pre-selettivo sarà previsto solo per i candidati della scuola d’infanzia e della primaria (dato che si prevede un rapporto candidati/posti superiore a quanto previsto per la scuola secondaria). La prova sarà volta all’accertamento delle capacità logiche, di comprensione del testo, delle competenze digitali, nonchè di quella di una lingua straniera.
Ecco, invece, come si svolgeranno le verifiche a cui saranno sottoposti i quasi 200.000 partecipanti (valide per infanzia, primaria e secondaria di primo e secondo grado).
Ci sarà una prova scritta (probabilmente al computer) volta all’accertamento dele competenze professionali e delle discipline oggetto di insegnamento, composta complessivamente da 28 domande: 24 saranno a risposta chiusa, di cui 4 in lingua straniera, altre 4 a risposta aperta, di cui 1 in lingua straniera.
Per alcune classi di concorso (ad iniziare da quelle tecnico pratiche), si prevede anche una prova pratica.
Solo chi supererà queste prove potrà accedere alla prova orale, diversa nella durata rispetto al 2012: non più di 60 minuti ma di 45 minuti così suddivisi: 30 di lezione simulata, 15 di colloquio immediatamente successivo nel corso del quale saranno approfonditi i contenuti, le scelte didattiche e metodologiche analizzate nella lezione simulata.
Chi sarà ritenuto idoneo, in base al posizionamento in graduatoria, sarà assunto nel prossimo triennio. Come previsto dalla Legge 107/15.
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