Cresce l’attesa per i bandi di concorso che porteranno 63mila nuovi docenti nella scuola: anche se manca l’ufficialità, per partecipare alla selezione serverà l’abilitazione.
Si tratta di un titolo che, però, tanti aspiranti prof e maestri non sono ancora riusciti sinora ad ottenere. Per costoro, quindi, non resta che attendere il prossimo Tfa, che dovrebbe a sua volta essere pubblicato nei prossimi mesi.
A meno che non vogliano “giocarsi” la carta dell’abilitazione on line con sede all’estero. Secondo il deputato Pd Umberto D’Ottavio, proprio in questi giorni, a ridosso dell’avvio del nuovo concorso a cattedra, sono state segnalate diverse pubblicità di corsi “on line” rivolte a quanti ancora non hanno potuto conseguire l’abilitazione e che “permetterebbero di conseguire all’estero l’abilitazione necessaria per la partecipazione al concorso”.
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Il democratico, quindi, si rivolge ai diretti interessati, che sono probabilmente decine di migliaia, ricordando loro che “è una truffa!”. E ha anche fatto un appello al ministro dell’Istruzione, invitandolo a vigilare.
Ricordiamo che i bandi sono attesi in Gazzetta Ufficiale nelle prossime ore, forse già nella giornata odierna, o al massimo entro la prossima settimana. Poiché la norma sui titoli di accesso prevede che il loro conseguimento debba avvenire entro il termine ultimo per presentare la domanda, è necessario che l’abilitazione debba essere acquisita entro fine marzo. Quindi in circa trenta giorni.
Francamente, c’è quindi da dire che un’organizzazione che garantisce questo risultato in così poco tempo e che il titolo che rilascia sia anche abilitante all’insegnamento, alla pari di chi ha dovuto studiare e superare esami nelle università pubbliche in un lasso di tempo variabile tra i sei mesi ed un anno, lascia davvero pensare.
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