Come fa un ufficio scolastico ad assumere un docente vincitore di concorso, facendogli firmare un contratto a tempo indeterminato senza assicurarsi se c’è il posto a disposizione?
A chiederlo è il malcapitato docente che nei giorni scorsi è stato contattato dall’Usr di Latina, dopo essersi posizionato al primo posto, su centinaia di partecipanti, a seguito del concorso docenti 2016 in una classe di concorso regionale della scuola secondaria superiore.
Il prof precario ha sottoscritto il contratto. Salvo poi essere contattato di nuovo, qualche giorno dopo, per sentirsi dire che c’era stato un errore. E che il posto non c’era.
È incredibile che il dato non sia stato subito rilevato dall’Usr: del resto, scorrendo i prospetti delle disponibilità provinciali delle circa 29mila immissioni in ruolo, sarebbe subito emerso che in tutto il Lazio non era rimasta nemmeno una cattedra libera di quell’insegnamento. Perché sono state utilizzate, le poche libere, per sopperire all’ondata eccezionale di trasferimenti di questa estate. Come è accaduto per molte altre classi di concorso.
A rendere più amara la vicenda è il fatto che il docente, subito dopo aver sottoscritto il contratto a tempo indeterminato, aveva anche presentato le dimissioni dal proprio posto di lavoro. Che, essendo di tipo privato, lo ha comunque riassorbito.
Ora, della vicenda si occuperà però il tribunale: il prof ha deciso di rivolgersi al giudice. Un danno nei suoi confronti, comunque sia, è stato procurato. E l’amministrazione non può cavarsela con una frase di circostanza, magari dicendogli semplicemente “c’è stato un errore”.
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