Da parte di un gruppo di questi idonei riceviamo una nota in cui si esprimi, oltre all’umiliazione per essere costretti alla protesta, anche l’indignazione per una legge non rispettata, quella cioè della precedenza, prevista nel bando del 2011, nell’assegnazione dei posti.
Quanto accaduto nella vicenda del Concorso a Dirigente Scolastico in Sicilia, bandito nel 2004, espletato 2006 e successivamente annullato per gravissime irregolarità è paradossale.
I concorrenti del concorso annullato 2004 continuano a essere perseguitati. I posti messi a concorso dovevano servire a “sanare’’ la situazione di grave danno arrecato ai concorrenti del concorso annullato a dirigente scolastico e invece l’amministrazione ha dichiarato ufficialmente, in un decreto del 29 Maggio, che il dimensionamento degli istituti scolastici ha cancellato, GUARDA CASO, solo i posti messi a concorso per questi concorrenti, mentre ha lasciato intatti i posti per il concorso successivo. Non esiste però nessuna legge che dica questo, è solo una determinazione cui è giunta l’amministrazione locale. A tutto questo si aggiunga che l’amministrazione non emette la graduatoria finale, ritardando, di fatto, la conclusione della procedura concorsuale che invece risulta ormai espletata in tutte le sue parti come vuole la legge n.202/10 che rinnova il concorso annullato.
In sostanza, l’amministrazione assegna i posti al concorso successivo e non si è nemmeno attivata nel reperire i posti da assegnare in sanatoria con assoluta precedenza; tale precedenza è prevista dalla legge e non è conferita per pura elemosina.
Il diniego pretestuoso della legittima precedenza è motivato dal fatto che per circa 4 candidati ulteriormente ricorretti dall’amministrazione con ritardo, sarebbe necessario -UDITE UDITE- aspettare altri 12 mesi per il corso, ma per questi ritardatari basterebbe accantonare i 4 posti relativi.
Non è concepibile la logica ‘’muore Sansone con tutti i filistei’’ in un’azione di sanatoria.
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